Un caldo, intenso, profondo abbraccio cinge un pianeta perso nello spazio siderale. Una dea dalla chioma rossa e vaporosa come una nebulosa avvolge questo astro. Come Madre Natura, la dea pare cullare questo mondo, la sua espressione è sognante, il suo gesto affettuoso, il suo amore sincero.
Siamo tutti pronti a scommettere che questo pianeta sia la Terra, che appare marrone invece che blu, per lo sfruttamento incosciente cui lo ha sottoposto l’uomo: l’abbraccio di Madre Natura, allora, pare avere un valore lenitivo, curante, salvifico.
Ma ci sbagliamo, l’artista di questo mese, al secolo Rosaria Piccione (classe 1967), ci propone un gemello della nostra Terra, e più precisamente Kepler 186f: si tratta di un pianeta extrasolare che orbita intorno ad una stella nana rossa, distante circa 500 anni luce dalla Terra. Oltre ad essere il primo pianeta extrasolare con un raggio simile a quello del nostro pianeta, esso rientra nella cosiddetta zona abitabile, quindi potrebbe ospitare forme di vita complesse.
Quindi cosa ci sta dicendo l’artista?
Forse che c’è la possibilità di non essere soli nell’universo?
Che l’amore, come quello della dea che stringe a se Kepler 186f, è l’unica navicella che ci porterà, d’un balzo, su questo pianeta, azzerando distanze incommensurabili?
O, più semplicemente, che la scoperta di altri mondi ci invita ad avere speranza per il nostro mondo ed il nostro futuro?
Non possiamo saperlo. Forse l’opera “Kepler 186f”, risponde a tutte e tre queste domande, forse ad altre ancora, oppure, in realtà, non risponde a nulla e, come l’arte migliore, pone solo le giuste domande per farci riflettere meglio e pensare più profondamente.
Fatto sta che solo due tipi di individui hanno la capacità di scoprire o creare mondi nuovi: i primi sono gli scienziati, i secondi gli artisti e noi siamo, in un caso o nell’altro, affascinati, influenzati ed avvinti dalle loro scoperte e creazioni.
Rosaria Piccione è la quintessenza dell’artista creatrice di mondi, la sua ricerca è sempre stata tesa alla sperimentazione della luce giusta, del colore adatto, della composizione migliore, del materiale più disparato. Profondamente innamorata della natura, la sua produzione è sempre stata un inno alla vita. Il colore, la luce e l’emozione rappresentano i tre cardini principali della sua cifra stilistica.
Di San Giorgio Jonico in provincia di Taranto, dove vive ed opera, Rosaria Piccione comincia a dipingere nel 2005, prima e soprattutto per se stessa, dopo aver concluso l’esperienza di un’attività hobbystica. Da allora è un susseguirsi di mostre, esposizioni e premi importanti che la porteranno in giro per tutta l’Italia, con qualche capatina all’estero. Importanti critici e curatori la chiamano a far parte delle loro mostre, come Paolo Levi e Massimo Pasqualone; inoltre fin dall’inizio affianca la sua attività d’artista a quella di organizzatrice di eventi che svolge in lungo e largo per la Puglia.
2017
“Natale in Arte”, Carosino, Taranto.
2016
“Notti Sacre”, Bari;
“Arte Impero” Ea Editore.