Un ragazzino fissa rapito lo schermo di un tablet, la luce che si irradia dallo schermo è allo stesso tempo calda e diafana, l’atmosfera è intima, i colori pastosi. Sembra quasi che il protagonista della scena stia per accedere ad un mondo altro, sembra che il tablet sia il portale, lo stargate per un altro universo. Un mondo magico come quello raccontato nella saga di Harry Potter, cui tra l’altro il ragazzino un po’ assomiglia.
Una scritta sul tablet ci fa intuire che tutto sommato non siamo lontani dalla verità, il nostro amico sta per accedere a Google, il motore di ricerca più famoso ed utilizzato al mondo, quindi a tutti gli effetti sta per accedere ad un altro universo, quello virtuale di internet.
PER APPROFONDIRE:
L’artista di questo mese, al secolo Luisa Valenzano, gioca con noi e con il nostro immaginario, mischiando sapientemente nella sua pittura fiaba, sogno, fantasy e tecnologia.
La sua opera “Doppia lente” è, sì, un omaggio ai 20 anni di Google, ma rappresenta qualcosa di più, qualcosa di altro.
Per approfondire:
Il riflesso dello schermo sugli occhiali del ragazzino suggerisce non solo un’atmosfera di intimità con l’oggetto e il sito, ma una vera e propria compenetrazione, una osmosi, l’immagine sembra dirci che gli schermi che invadono le nostre abitazioni sono diventati i nostri specchi, i nostri black mirror, nei quali riflettiamo ormai le nostre speranze, i nostri sogni, perfino le nostre vite.
Ma, spingendo le nostra interpretazione un po’ più in là, potremmo pensare che il titolo dell’opera alluda anche al bisogno di un mediatore, gli occhiali o lo schermo del tablet, che ci permetta di penetrare più a fondo le cose, non solo quelle di internet, ma anche quelle della nostra vita.
Quindi, una doppia lente per guardare più lontano, più da vicino, meno sfuocato, più nitido e più profondamente il nostro mondo. Sembra questo il “Simply the Best” propostoci dall’artista: un paio di occhiali da portarci sempre dietro, anche nell’anno che verrà.
La ricerca di Luisa Valenzano (classe 1977) si dipana come una sorta di diario personale, spesso i soggetti delle sue tele sono emotivamente legati a lei, e raccontano momenti personali che diventano comuni a tutto il mondo femminile.
Consegue il diploma di pittura nel 2000 presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, cominciando ad esporre in mostre personali e collettive ad iniziare dallo stesso anno. Ha al suo attivo 4 mostre personali, mostre e concorsi di livello nazionale e internazionale tra cui: 3° posto al Concorso “Santa Croce 40 anni dopo” – Santa Croce a Firenze (2006), 1° Premio al concorso “Colori in emersione” ad Aversa (CE) (2008), 2° posto al Concorso “Alda Merini e Guido Bertuzzi” a Milano (2010), 1° posto al Tian Qi Art Contest a Milano (2011). Nel 2018 è stata selezionata al 3+10 Prize a Venezia, al Festival Ar[t]cevia ad Arcevia (An), e alla mostra internazionale HUMAN RIGHTS?#EDU a Rovereto.
PRINCIPALI MOSTRE
2018
“Sub-terranea” Festival delle arti, Museo del Sottosuolo, Napoli;
International Art Festival “AR[t]CEVIA”, Palazzo dei Priori, Arcevia (An);
“Display 2.0”, ‘O Vascio Room Gallery, Somma Vesuviana (Na);
“II RASSEGNA DI PITTURA SEGHIZZI”, Galleria di Arte Contemporanea Seghizzi, Gorizia;
“HUMAN RIGHTS?#EDU”, Fondazione opera Campana dei Caduti, Colle di Miravalle, Rovereto (Tn);
“Lungo il confine”, Teatro Lux, Pisa, a cura di FUCO Fucina Contemporanea
“La mente artistica – Giovani donne artiste a confronto, VI ed.”, Pio Sodalizio dei Piceni, Roma, a cura dell’Ass. Culturale ArtisticaMente
2017
Selezionata a “Ronzii – arte urbana in subbuglio”, Stazione Leopolda, Pisa, a cura di FUCO Fucina Contemporanea.
2016
“Proposte per una Collezione”, Exclusive Gallery, Teano (Ce).
2015
“Credere la Luce – Una pala per la Chiesa di Sant’Anna”, mostra progetto d’Arte Sacra su una nuova iconografia di Sant’Anna con realizzazione di una Pala d’Altare per la Chiesa di Sant’Anna a Giulianova (Te), partecipazione su invito, Museo d’Arte dello Splendore, Giulianova (Te), a cura di Marialuisa De Santis, patrocinata dalla CEI
“Visioni Parallele – Spazio Condiviso”, The Factory Urban Lab, Palagianello (Ta), a cura dell’associazione RebelArci
“Welcome Home!”, Palazzo Ulmo, Taranto, a cura di Margherita Capodiferro, testo critico di Roberto Lacarbonara