La Copertina d’Artista – Il Futuro è aperto 2020

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La Copertina d'Artista di gennaio 2020.

Un hashtag alquanto bizzarro fa bella mostra di sé sulla copertina del 69° numero del nostro magazine che apre un nuovo decennio di pubblicazioni.

Fedele alla natura di “aggregatore tematico” dell’hashtag, l’artista di questo mese, al secolo Costantino De Sario, amalgama diverse visioni, codici, linguaggi e significati in una potente immagine, quasi un’icona laica della nostra contemporaneità.

L’artista ha fatto del suo meglio per addensare, stratificare, destrutturare e manipolare i materiali che compongono l’immagine finale, come se cercasse una maniera di nasconderci i suoi riferimenti, le sue fonti, che però emergono potenti dappertutto nella sua opera.

La Copertina d'Artista di gennaio 2020.
La Copertina d’Artista di gennaio 2020.

Riconosciamo le pitture rupestri di Altamira in Spagna e Lascaux in Francia con cavalli, tori, uri e le impronte in negativo delle mani disseminati su tutta l’immagine, in basso a sinistra vediamo la Venere di Willendorf, qui e là altri elementi più difficili da interpretare, come la cartina geografica di una porzione del Sud Africa, il volto di una bambina, forse dai tratti orientali, che piange disperata e le scritte di un manifesto cinematografico.

L’artista omaggia anche il nome ed il logo del nostro mensile ed il titolo di questo numero: “Il futuro è aperto”.

Insomma, siamo di fronte ad un’immagine davvero fitta di elementi, della quale non comprendiamo immediatamente il significato, ma che non di meno ci attrae e ci incatena al suo mistero.

L'artista di questo numero Costantino De Sario.
L’artista di questo numero Costantino De Sario.

La domanda che ci poniamo immediatamente è: ma perché se il tema ed il titolo del giornale è “il futuro è aperto” l’artista ci rappresenta soprattutto elementi arcaici, come le pitture rupestri e una delle sculture più antiche, come la Venere di Willendorf?

E poi ancora: cosa significano la bambina che piange e la cartina geografica?

Come sempre ci chiediamo: che cosa vuole dirci l’artista?

Questa volta la complessità della rappresentazione ci costringe a qualche volo pindarico, nondimeno, però, noi sappiamo che il significato ultimo di qualsiasi opera lo attribuisce lo spettatore, e con la consapevolezza di questa verità noi azzardiamo un’interpretazione, partendo dalle nostre più immediate sensazioni, dal nostro istinto, dalla nostra prima impressione.

Trailers, 2016.
Trailers, 2016.

L’opera di Costantino De Sario pare un omaggio all’arte come supremo patrimonio dell’uomo; per parlarci di futuro, l’artista ci immerge nel nostro più recondito passato, con la nascita stessa del gesto artistico e dell’arte. Come una macchina del tempo, l’hashtag del De Sario ci trasporta nel passato e ci racconta di come l’uomo si affranchi dalla mera sopravvivenza e cominci davvero a vivere, proprio quando inizia a rappresentare artisticamente il mondo intorno a lui.

Prima della scrittura, prima della storia, prima dell’epica, prima di tutto quanto, l’uomo si distacca dal mondo animale quando comincia a dipingere e scolpire. È in quel momento che l’uomo diventa sapiens, che l’uomo diventa il dio del suo destino, diventa l’alfa e l’omega.

L’arte ci ha permesso, ci dice l’artista, di scrollarci di dosso la nostra bestialità, ci ha definitivamente consacrato come individui, attraverso l’arte ci siamo evoluti e proprio l’arte ci ha aperto le porte del progresso e quindi del futuro.

E, probabilmente, in tempi come i nostri, persi nel flusso caotico dell’informazione, sommersi dai dati, assillati dalle immagini, l’hashtag del De Sario ci ricorda che l’arte, quella antica e quella contemporanea, può, o meglio deve, essere il punto di partenza per un nuovo rinascimento dell’umanità.

Mammamiabanksy, 2018.
Mammamiabanksy, 2018.

L’arte che dischiude il nostro futuro, carico di promesse, pieno di opportunità, è finalmente aperto davanti a noi.

L’artista sarebbe stato d’accordo con Winston Churchill, quando scrisse che “Più si riesce a guardare indietro, più avanti si riuscirà a vedere”, e noi non possiamo che convenire con loro.

Costantino De Sario è nato a Terlizzi in provincia di Bari, dove vive e opera. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bari ed ha esposto in numerose mostre, personali e collettive, in Italia ed all’Estero. È un artista che si occupa di tematiche legate alla comunicazione visiva, da sempre attento indagatore dei linguaggi contemporanei. La sua ricerca artistica si muove fin dagli esordi, negli anni ’80, nel solco della pop art, che gli ha permesso di sperimentare una moltitudine di tecniche e materiali, dalla tela dei jeans ai pannelli pubblicitari, dai manifesti cinematografici alle lattine, dalle luci intermittenti ai monitor televisivi.

Ultime mostre

2019

“Coming soon”, Mediateca Regionale Pugliese, Bari (Personale)

2016

“Parola d’Artista”, Pinacoteca De Napoli, Terlizzi (Bari)

2014

“Look in my heart” Mostra Antologica (Opere dal 1984 al 2014), Pinacoteca De Napoli, Terlizzi (Bari) (Personale)

2011

“Meridiana Face” Studio- abitazione Lucia Buono, Bari e Ra comunicazione totale, Terlizzi (Bari)

Per informazioni e per contattare l’artista Costantino De Sario:

www.costantinodesario.it

www.saatchionline.com/Costantino De Sario

Ricordiamo ai nostri lettori ed agli artisti interessati che è possibile candidarsi alla selezione della quinta edizione di questa interessante iniziativa scrivendo ed inviando un portfolio alla nostra redazione: redazione@smarknews.it

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