Raffaello Castellano (533)
Una scena surreale e straniante, ma al contempo rigorosa e formale, ci interroga dalla copertina di Marzo del nostro mensile. In un interno elegante e minimalista, sono sistemati una serie di elementi eterogenei nelle forme e nelle funzioni, ma omogenei, ci sorge il sospetto, nei contenuti e nella loro natura più intima. La scena, o meglio la messa in scena, il centro della rappresentazione è catturato da due elementi: un manichino maschile (ma non troppo) da una parte e un divano su cui è adagiata una donna dalla corporatura grassa dall’altra. Per terra in primissimo piano riconosciamo un laptop griffato Mac, mentre di fronte al divano uno strano tavolino di design con una scultura raffigurante due volti che si fronteggiano, alla spalle del divano fa capolino uno strano cagnolino realizzato con i palloncini. Sulla parete di fondo sono sistemati un ritratto ed una strana opera, più che un quadro, pare una bacheca.
Infine, sulla parete opposta intravediamo una scalinata, una porta ed una grande vetrata che si apre sull’esterno, grazie alla quale intravediamo l’unico elemento immediatamente riconoscibile di questo strano mosaico, il manifesto del film Ghosts of the Abyss di James Cameron del 2003, uno dei primissimi film in tecnologia IMAX 3D che il regista girò sul luogo del naufragio del Titanic, dove nel 1997 aveva girato il suo famoso blockbuster.
Siamo colpiti, avvinti ma anche disorientati, dall’immagine di questa copertina, la sensazione è la stessa che probabilmente coglieva i visitatori delle Wunderkammer fra l’anno mille e l’avvento dell’Illuminismo, quelle camere delle meraviglie, che altro non erano che un primissimo esempio di proto-musei privati di ricchi e facoltosi aristocratici, che al loro interno raccoglievano e sistemavano pezzi di antiquariato, campioni anatomici ed animali in tassidermia, e qua e là qualche autentico capolavoro.
Lo scopo principale delle Wunderkammer era quello di impressionare i propri ospiti ma, non secondario, era lo scopo divulgativo: vi era, negli intenti di chi curava queste collezioni, la volontà di suscitare la curiosità e quindi allargare la conoscenza dei visitatori. La volontà di educare ad una nuova maniera di guardare, senza la quale, probabilmente, l’illuminismo e la modernità non sarebbero stati possibili.
Ma se abbiamo una conoscenza appena poco superiore della storia dell’arte contemporanea, allora il riferimento di questa camera delle meraviglie è presto colto nella sua immediatezza. L’opera è un omaggio rivisitato e attualizzato del famoso collage di Richard Hamilton “Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing?”, esposto nella celebre mostra This is Tomorrow, tenutasi nel 1956 a Londra presso la Whitechapel Art Gallery. L’opera di Hamilton è considerato il primo esempio di arte pop al mondo, anzi sarà proprio quest’opera a dare il nome a questo stile che, diverrà celebre oltreoceano, consacrato da artisti come Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg e soprattutto da Andy Warhol e dagli artisti che ruotarono attorno alla sua Factory.
Ma ora facciamo un salto di 60 anni ed arriviamo all’immagine della nostra copertina dal titolo: “Dear Richard, Just what is it that makes today’s homes so different, so appeling?”, realizzato non da un singolo artista, ma per la prima volta nella storia de La Copertina d’Artista di Smart Marketing, da un collettivo denominato GIU.NGO-LAB, progetto artistico costituito dall’artista Giuseppina Longo, dallo zootecnico specialista delle specie acquatiche Angelo Fabio Bianco e la designer Maria Paola Minerba, tutti di Taranto.
Giuseppina Longo (classe 1981) artista e docente abilitata presso l’Accademia di belle arti di Bari all’insegnamento del Disegno e della Storia dell’Arte e dell’Educazione all’immagine. Diverse e molteplici esperienze in giro per l’Italia, sia artistiche che di insegnamento, fra le quali particolarmente significativa è la permanenza a Venezia, dove prima si specializza nel “Sostegno Psicofisico Polivalente” presso l’Università Cà Foscari e poi insegna presso il prestigioso Liceo Artistico Statale della città lagunare.
Dopo alcuni anni si trasferisce di nuovo nella sua Puglia dove continua l’attività d’insegnamento. Nel 2011 viene selezionata per il premio DumpingART di Genova, con un’opera installativa realizzata esclusivamente con materiali di recupero. Nel 2012 fonda il gruppo GIU.NGO-LAB. e ne avvia l’attività espositiva, curando il progetto ed avviando collaborazioni con il mondo della scuola, luogo dove l’artista sente di poter cominciare il cambiamento verso una coscienza ecosostenibile ed eco-intellettuale partecipativa, a quattro mani con i propri studenti.
Angelo Fabio Bianco (classe 1976) consegue la maturità artistica nel 1999, diverse e numerose esperienze artistiche soprattutto nella street art, nella quale riscuote numerosi consensi in diversi contest artistici. Nel 2003 la sua passione per il mare e l’ecologia gli fa intraprendere gli studi universitari in Scienze della Maricoltura e dell’Acquacoltura per l’igiene dei prodotti ittici presso la Facoltà di Medicina Veterinaria Dell’Università Aldo Moro di Bari, dove si laurea nel 2007. Collabora con l’Università di Bari nella stesura di mappature scientifiche per il “Progetto Pinna Nobilis” e per il “Progetto L’Isola dei Delfini”. Nel 2008 diviene vincitore di borsa di studio per il Master in TOTAL TOURISM MANAGEMENT, indetto dalla Regione Puglia promosso da Bollenti Spiriti. Nonostante il percorso scientifico la sua passione artistica e la sua sensibilità verso l’ambiente trovano coesione nella nascita del progetto d’arte contemporanea GIU.NGO-Lab, che lo coinvolge attivamente dal 2012.
Maria Paola Minerba (classe 1986), consegue la maturità scientifica e consegue la laurea triennale in Disegno Industriale ed Ambientale presso l’UNICAM di Camerino con sede ad Ascoli Piceno. Dopo tre anni si trasferisce a Firenze, città nella quale conclude il suo ciclo di studi nel 2014, presso l’I.S.I.A. (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) conseguendo la laurea specialistica in Design del Prodotto. Nel 2012 aderisce al progetto artistico GIU.NGO-Lab diventando la grafica e designer del gruppo. Sempre nel 2013 crea, assieme alla costumista tarantina Angela Longo, il marchio di accessori moda personalizzabili “laNODO”. Attraverso la loro creatività nasce un marchio simbolo di una città che si rinnova in progressione verso il futuro. La “laNODO” rappresenta Taranto che rinasce dal “fumo nero”, per ritrovare, attraverso la loro linea di accessori e borse, la “Città dei due mari”.
La ricerca di questo sodalizio artistico si concentra sui punti di frizione fra l’ambiente biologico e il mondo antropologico e sociale dell’uomo. È l’acqua, elemento primigenio, metafora della vita ed archetipo ancestrale dell’intera umanità, che diviene il materiale ed il substrato “ideale” su cui si esprime la poetica del collettivo GIU.NGO-LAB. L’acqua che, come nelle colture idroponiche, permette al seme del rinnovamento di radicarsi e fiorire.
Fra le ultime mostre del collettivo GIU.NGO-LAB, ricordiamo:
2015 Maggio – Padiglione Italia Expò Milano (MI) Aquae Mundi Design Week, a cura di W.Vallini e R.Mastroianni; ideato da DDN del Gruppo Design Diffusion e Be Visible Plus.
2015 Aprile – QC Terme Milano (MI) Aquae Mundi Design Week – Expò 2015 Milano,
a cura di W.Vallini e R.Mastroianni; ideato da DDN del Gruppo Design Diffusion e Be Visible Plus.
2014 Novembre – Fusion Art Gallery Torino (TO) – Acquae Mundi: Exhibition Acquae Mundi, a cura di W.Vallini e R.Mastroianni; contributo critico di L.Erba e D. Giglio. Promossa da Regione Piemonte, Innerspace, Sistema Cultura NordOvest, Paraphoto.
2014 Novembre – QC TermeTorino (TO) – Acquae Mundi: Exhibition Acquae Mundi, a cura di W.Vallini e R.Mastroianni; contributo critico di L.Erba e D. Giglio. Promossa da Regione Piemonte, Innerspace, Sistema Cultura NordOvest.
2013 Dicembre – Conservatorio di Sant’Anna (LE) Workshop Progetto Adrionart: Giu.ngo-Lab viene inserito nel catalogo di censimento artisti pugliesi contemporanei per Andrionartists; Catalogue 2013 for European Territorial Cooperation
Programme Greece-Italy 2007-2013. Sito web: http://www.agenziaeuromed.it/mostra/artista.php?id=267
2013 Maggio – Castel Sant’Elmo di Napoli (NA): Giu.ngo-Lab presenta il progetto della sua opera “Flash memory mob“ sul touch screen presso la mostra “Un’opera per il Castello 2013“ dal titolo “Lo spazio della memoria. La memoria dello spazio”.
2013 Maggio – Molo San Eligio Taranto: Giu.ngo-Lab conduce con l’Architetto Marianna
Simonetti l’Happening dal titolo ”Mare sul Cemento” a cura dell’Associazione Scientifica per la Tutela dei Cetacei nel Mar Jonio Jonian Dolphin Conservation. La performance ha prodotto un’installazione cementizia permanente sul Molo San Eligio di Taranto.
2013 Marzo – CaMEC della Spezia, Salone Living in Lift – Centro di Arte Moderna e Contemporanea della Spezia: Living in Lift exhibition a cura di Walter Vallini e Roberto Mastroianni, promossa da Schindler Italia Design. L’opera è visibile sul sito del CaMEC di La Spezia all’indirizzo web http://camec.spezianet.it/Living_in_Lift/001.html.
2013 Febbraio – Castel dell’Ovo di Napoli (NA) – Living in Lift: Living in Lift exhibition a cura di Walter Vallini e Roberto Mastroianni, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Napoli.
2012 Novembre – Palazzo Ducale, Sala della Dogana (GE): Giu.ngo-Lab vince il terzo posto del contest nazionale “Verticalità“, a cura di Patrizia Solidoro e Gianna Caviglia, promossa dall’Associazione Culturale Fusion Arts e dal CRAC (Centro Regionale per l’Arte Contemporanea) e dal Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.