La Digital Health tra i pilastri del piano di ripresa e resilienza per il restart del Paese. Intervista a Gianfabio Forti Innovation & Strategy Expert

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La Digital Health tra i pilastri del piano di ripresa e resilienza per il restart del Paese. Intervista a Gianfabio Forti Innovation & Strategy Expert

Il nuovo anno comincia con uno spirito di resilienza o almeno è questo il sentimento che dovrebbe essere presente nel cuore di ciascuno per guardare al futuro, per non demordere, per rinnovare la speranza, quella che prima della pandemia ogni 31 dicembre ci faceva sollevare gli occhi al cielo esprimendo un desiderio per il nuovo anno, con la speranza che fosse migliore del precedente, fatto di buoni propositi e sogni nel cassetto realizzabili. E’ un po’ anche la prospettiva che il governo si pone, tra un DPCM e l’altro, tra nuovi provvedimenti e restrizioni e con un piano di ripresa e resilienza (PNRR) che possa essere un RESTART; dove vi è una grande opportunità per il Paese di ripartire anche e soprattutto dal punto di vista della sanità, che si appresta a diventare sempre più “digitale”.

Sono 20,23 miliardi di euro stanziati, per essere più precisi: 15,63 miliardi di euro da NGEU (Next Generation EU) e 4,6 miliardi dal Fondo Complementare; dotazioni economiche destinate al settore della Sanità che in circa  quattro anni andrebbero tradotti in  realtà attraverso un piano che lo stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi ha definito come “un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme” e che rappresenta di fatto “l’occasione per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni”.

Abbiamo cercato di saperne di più discutendone con Gianfabio Forti, Innovation & Strategy Expert che provenendo dal mondo consulenziale è solito supportare le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale e di business facendo leva sul potere della tecnologia, approfondendo il tema in diverse circostanze.

Gianfabio Il PNRR è visto come soluzione di restart del Paese, puoi indicarci quali sono, per te, le opportunità per il Paese e come queste, secondo il tuo punto di vista, impatteranno su di una immediata quotidianità?

<<Il PNRR è una opportunità unica per aggiornare le infrastrutture del paese e permettere di recuperare competitività. Le stime sugli impatti del PNRR previste dal governo sono significative: nel 2026, anno di conclusione del Piano, si prevede un miglioramento del Prodotto Interno Lordo del 3,6 % rispetto alla baseline definita dall’andamento tendenziale. Il PNRR è inoltre un’occasione di miglioramento dell’equità sociale: è previsto un aumento dell’occupazione di circa 3 punti percentuali e miglioramenti riguardo povertà, diseguaglianze di reddito e inclusione.

Il valore delle risorse a disposizione porta l’Italia ad essere la prima beneficiaria in Europa dei due strumenti del piano NextGeneration UE: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro di cui 68,9 miliardi come sovvenzioni a fondo perduto. Oltre a queste risorse dobbiamo aggiungere anche il fondo React EU di 13 miliardi e quelle del Fondo Complementare di 30,62 miliardi. In totale la disponibilità per investimenti dal 2021 al 2026 sarà di 235,12 miliardi di euro>>.

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Possiamo decidere che il 2021, al pari del 2020, sia completamente da buttar via, oppure possiamo scegliere di focalizzarci su altro… sulle nuove consapevolezze raggiunte, sul nuovo valore che diamo al tempo ed allo stare insieme. Ossia, su quanto di buono è comunque accaduto o su cosa abbiamo imparato.

Ampio spazio all’interno del PNRR è dedicato alla sanità, come si trasformerebbe il futuro dell’healthcare alla luce di questa nuova e grande opportunità?

<<La Missione 6 sulla Salute è focalizzata su due obiettivi: il rafforzamento della rete territoriale e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il totale a disposizione è di 20,23 miliardi di cui 15,63 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 2,89 miliardo dal Fondo complementare e 1,71 miliardi dal React EU.

La novità che ci aspettiamo è garantire una vera centralità della persona nel percorso di cura, grazie al potenziamento dei servizi ed all’attenzione nel rendere la casa il primo luogo di cura.

In particolare, l’AGENAS, Agenzia Regiale del Farmaco, ha indicato gli elementi di sviluppo dell’assistenza territoriale all’interno del DM 71: è un vero e proprio cambiamento di paradigma, poiché è basato sulla costituzione di centinaia di nuovi elementi di supporto territoriale, come le case della salute, e dall’integrazione con strumenti e strutture “remote” come gli strumenti di telemedicina. Uno degli obiettivi, infatti, è di seguire grazie agli strumenti di Digital Health almeno 200.000 cronici entro il termine del piano.

Questo obiettivo si sposa con la necessità di dotarsi di strumenti e, soprattutto, di creare una struttura unica per la gestione ed elaborazione dei dati della salute del cittadino, con una rivisitazione del Fascicolo Sanitario Elettronico che dovrà diventare l’elemento base per un ecosistema di nuovi sevizi. Anche in questo caso l’investimento previsto è molto alto: 1 miliardo di euro per la telemedicina e

1,67 miliardi di euro per il rafforzamento delle strutture tecnologiche e degli strumenti per la raccolta dei dati, la loro analisi e la simulazione dell’evoluzione della salute pubblica>>.

Come le aziende pharma si stanno organizzando per rispondere a questo cambiamento?

<<Dal mio punto di osservazione Il PNRR è un tema attualmente di interesse per il C-Level poiché ci saranno alcuni impatti:

  • Cambieranno le logiche di fruizione dei servizi, spostando parte delle terapie dall’ospedale a casa
  • I medici di medicina generale saranno sempre di più gestori della salute degli assistiti e sarà necessario aiutarli a supportare questa loro trasformazione
  • La grande e attesa disponibilità di dati e devices porterà a una spinta del cambiamento dei sistemi di rimborso.

In particolare, l’Unione Europea ha lanciato dei Grant per sviluppare i nuovi modelli di rimborso, basati su logiche di personal medicine e value based healthcare che, necessariamente, saranno fondati sui dati che i cittadini forniranno grazie al digitale per le principali patologie croniche.

Non ho ancora elementi rispetto agli eventuali aggiornamenti organizzativi, anche perché il supporto delle aziende pharma potrebbe essere principalmente indiretto, a differenza dei produttori di Medical Devices e sistemi informativi che hanno dei capitoli ben definiti di spesa all’interno della missione salute e parteciperanno direttamente alle gare. Uno dei vincoli principali all’esecuzione del PNRR sarà la limitata capacità progettuale del paese e, a mio avviso, quella è l’area in cui le aziende farma dovrebbero investire per affiancare i propri stakeholder nella definizione e scelta delle progettualità migliori.

Se saremo in grado di creare una infrastruttura normativa e tecnologica adeguata, a partire dalla possibilità di inserire e gestire facilmente qualsiasi dato rispetto alla salute in un fascicolo sanitario elettronico personale, avremo tutti gli elementi necessari per passare da una gestione reattiva a una gestione attiva della salute, aumentando il numero degli “Healty years” a disposizione di tutti noi>>.

In questa evoluzione tecnologica che impatta fortemente l’industria della salute, in seguito anche ad un periodo che la sta vedendo protagonista per gestire un’allerta globale, pian piano iniziano ad affacciarsi a questo mondo anche i Big Players tecnologici con approcci e obiettivi differenti così come Forti ci spiega.

<<La salute è una opportunità economica enorme, per questo sono previsti diversi investimenti e anche per questo colossi Hi-tech provano ad entrarvi a gamba tesa.  Google vuole monetizzare i dati, Apple usa la salute come una feature differenziante per la vendita dei device, Amazon vuole “vendere tutto” anche quanto concerne la sfera health… 

Personalmente mi piace più pensare il futuro come un’opportunità di garantire più salute a tutti grazie all’innovazione dei modelli basati sul Digital Health>>.

La medicina digitale, termine coniato a significare la convergenza delle tecnologie digitali in  campo della salute, dell’assistenza sanitaria, dello stile di vita, al fine di migliorare l’efficienza dell’erogazione delle cure sanitarie e rendere i farmaci più personalizzati e precisi per una cura sempre più personalizzata come frontiera della medicina di precisione, un’opportunità per migliorare la qualità della vita che ci permetterà di essere sempre più connessi e monitorare anche a distanza parametri vitali  e cronicità in un futuro che in realtà è già presente e che lo stiamo vivendo.

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