La Puglia riparte a suon di musica: la ripartenza del comparto musicale tra incertezze e finanziamenti pubblici

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Durante il lockdown avevamo immaginato un’estate senza musica, senza feste, senza piazze affollate e senza turisti, benché l’intrattenimento musicale sia stato fondamentale per lenire l’isolamento e l’incomunicabilità.

Vi abbiamo raccontato di radio, dirette social e musica dai balconi per alleviare il distanziamento (#iosuonodacasa: la musica ai tempi del CoronavirusFratelli d’Italia: le radio i balconi e le altre storie di un paese blindato), ma abbiamo anche amplificato i dubbi, le paure e le incertezze del comparto musicale, bloccato dall’impossibilità di fare musica dal vivo (la crisi dei lavoratori dello spettacolo in Puglia tra affanno e cauto ottimismo: Intervista a Fabrizio Belmonte della BG SERVICE) e dispensato ricette per cercare di salvare il settore ormai in crisi (Ricominciamo!?: le 10 proposte di Assomusica per salvare la musica in Italia), ed ora è il momento di raccontare la ripartenza, lenta, dolorosa e faticosa come tutti gli inizi, ma importante, prendendo a paradigma il caso pugliese.

Durante l’estate, periodo in cui si ha il picco massimo di concerti ed eventi dal vivo, si sono moltiplicate iniziative per porre l’attenzione sulle difficoltà dei lavoratori dello spettacolo che, a causa delle restrizioni, si stima abbiano subito cali di fatturato quasi pari al 100%; la stima calcola una perdita diretta intorno ai 650 milioni di euro tra febbraio e settembre ed oltre 1,5 miliardi di euro, se si tiene conto dell’indotto. Le stime appaiono ancor più catastrofiche anche se si guarda al numero degli addetti senza lavoro, pari a 250.000 unità (Fonte: Assomusica).

Da qui, le numerose iniziative a sostegno del comparto, come quella dell’impresa sociale Music Innovation Hub, un fondo sostenuto dalla FIMI e dal colosso Spotify, a favore dei professionisti della musica, al quale è giunto anche il sostegno della Nazionale Cantanti, che ha devoluto le donazioni raccolte durante la Partita del cuore 2020 al fondo, unite all’appello di Assomusica alle istituzioni per introdurre nel Recovery Fund misure specifiche a sostegno delle industrie culturali e creative e alla musica popolare contemporanea.

Assomusica (Associazione degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal Vivo) ed ELMA (European Live Music Association) si stanno facendo portavoce di una campagna di sensibilizzazione non soltanto presso le istituzioni italiane, ma rivolta direttamente al Parlamento Europeo, che, lo scorso 17 settembre, in una risoluzione sulla “Ripresa culturale dell’Europa”, ha condiviso l’urgenza di un sostegno diretto e rapido ai settori culturali e creativi, tramite aiuti finanziari da parte sia dei bilanci nazionali che dei fondi dell’UE. Questo anche perché nel Piano di ripresa dell’UE Next Generation EU non è stato riservato alcun importo specifico a diretto beneficio dei settori culturali e creativi, alimentando ancor più le preoccupazioni.

In un contesto in cui tutte le istituzioni, a tutti i livelli, fingono di non vedere che la crisi causata dalle misure di contenimento della pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto devastante sull’intera filiera musicale, ma soprattutto sul comparto della musica dal vivo, tanto da ignorare i pressanti appelli e le continue richieste d’aiuto, vi è il caso della Puglia.

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La Puglia è una bellissima penisola della penisola Italiana, un mondo complesso e variegato che mischia mare, pianure e rilievi, un crogiuolo di dialetti, storie e culture differenti, ma tutte queste varietà di paesaggio, bellezza, usi, costumi e tradizioni non sarebbero nulla se non fossero raccontate nel modo giusto, esaltandone la tipicità.

È anche per questo che l’establishment regionale ha fatto della sua firma distintiva la promozione del territorio, partendo dalle sue bellezze naturalistiche ed architettoniche, ma soprattutto esaltandone l’immenso ed affascinante patrimonio culturale, di cui la varietà dell’offerta musicale è sicuramente il fiore all’occhiello.

Dai Cantori di Carpino in Daunia fino alla pizzica nella Grecìa Salentina, passando per rap, reggae, jazz, soul e pop, un variegato ed articolato mondo di suoni e stili che formano il macrosistema musicale pugliese e lo rendono riconoscibile ed identificabile in tutto il mondo, ma soprattutto nel contesto europeo.

Pugliese è Caparezza, pugliesi sono i Boomdabash ed i Sud Sound System e pugliese è persino l’ultimo vincitore del Festival di Sanremo, Diodato, ma si potrebbero fare tantissimi esempi, da Serena Brancale a DrefGold, ognuno con un sound ed una connotazione precisa, ma accomunati dall’amore per la propria terra e dal racconto, a volte disincantato o polemico ed altre volte fin troppo ammaliato e passionale, delle proprie origini, racconto che viaggia alla velocità del suono e contribuisce ad alimentare il mito di una terra tanto bella quanto problematica.

È cavalcando quest’onda che l’amministrazione regionale, da anni, investe sempre più risorse nella promozione turistica e nell’industria creativa per promuovere in Italia ed all’estero il brand Puglia, registrando tassi di crescita a due cifre in controtendenza con il resto del paese, grazie anche ad un’attenta promozione dei talenti locali degli eventi live, diventati volano di sviluppo e potenti attrattori turistici; basti pensare solo ai numeri de La Notte della Taranta o a quelli registrati dal MEDIMEX.

Scopri il nuovo numero: #ripartItalia

Mai come ora, in questo settembre 2020, un numero come #ripartItalia sembra utile e necessario perché, mai come adesso, in questo nefasto anno bisestile, abbiamo bisogno di fare il punto sulle cose, su noi stessi, sui nostri obbiettivi e sulle nostre vite.

Forse è per non disperdere questo enorme lavoro di valorizzazione che l’amministrazione regionale ha fortemente voluto e subito varato una serie di misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, tra le quali il Piano straordinario di sostegno alla Cultura, denominato “CUSTODIAMO LA CULTURA IN PUGLIA” che mira a fornire aiuto concreto al comparto del turismo e delle industrie culturali e creative, dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo. In particolare, l’assessorato all’Industria turistica e culturale ha messo a disposizione 17 milioni di euro per sostenere gli operatori e le imprese pugliesi nell’emergenza, di cui 1,5 milioni sono destinati al rilancio del comparto musicale.

Braccio operativo di questa operazione, in netta controtendenza rispetto ai provvedimenti nazionali, è Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del comparto musicale regionale, il primo progetto pubblico in Italia che sviluppa azioni di sistema, interventi mirati, partnership e attività di promozione finalizzate a sostenere le componenti artistiche, professionali, imprenditoriali e istituzionali che concorrono alla produzione, distribuzione e promozione musicale del territorio, al fine di valorizzare il ricchissimo patrimonio musicale che contraddistingue la Regione Puglia.

https://www.youtube.com/watch?v=YAQGKBSKR9k

Grazie a Puglia Sounds Plus, la nuova linea di intervento per sostenere e rilanciare il comparto musicale, sono stati già finanziati 108 progetti che diffondono la cultura musicale pugliese, 33 nuove produzioni discografiche, 27 produzioni multimediali29 tour in Italia (per un totale di 123 concerti) e 25 concerti in Puglia (Fonte: Puglia Sounds).

Puglia Sounds Plus è strutturata in una serie di misure specifiche, che vanno dalla produzione e promozione della musica prettamente pugliese alle collaborazioni internazionali, non trascurando nuovi modi di fruire la musica e gli eventi, come streaming e produzioni multimediali, che sosterranno il comparto musicale fino al 2021.

Un’azione, unica in Italia, sicuramente giustificata dalla straordinarietà del momento, ma anche invocata, non solo in Puglia, per scongiurare la perdita di posti di lavoro, professionalità e competitività sul mercato, soprattutto pensata per accompagnare il rilancio dell’attività di artisti, operatori, etichette discografiche, produttori, agenzie di booking, organizzatori di concerti, festival e luoghi di spettacolo.

Una visione glocal di amministratori illuminati che, scommettendo sul rilancio della cultura, hanno puntato su una visione non convenzionale del concetto di sviluppo, che prima passa per l’identità di un territorio per poi raggiungere tutti i comparti economici; un posizionamento sul mercato fortemente identitario che sta premiando e rafforzando il brand Puglia, ma anche un esempio da seguire a tutti il livelli di governo, nazionali e sovranazionali che, siamo sicuri, assicurerà stabilità e sviluppo per gli anni a venire, permettendo agli operatori di adattarsi meglio alle richieste ed alle congiunture del mercato.

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