Parlando di spunti per rilanciare l’Italia non possiamo non dedicare un articolo anche al mondo della scuola. Negli ultimi anni sentiamo molto spesso parlare di scuola digitale, di classe scomposta, di didattica capovolta e di innovazione a scuola grazie all’utilizzo di nuovi strumenti e della tecnologia. Anche queste sono le basi per il rilancio del nostro paese. Lo studente di oggi sarà un adulto domani e anche la sua formazione scolastica influirà sul suo futuro, sulla sua forma mentis e sulle opportunità.
Il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) ha lanciato un Piano Nazionale Scuola Digitale che punta all’attuazione di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana che sia in grado di adattare il sistema educativo all’era digitale; un pilastro fondamentale de La Buona Scuola. Inoltre dal 2015 in ogni scuola è prevista la presenza di un animatore digitale, ovvero un docente particolarmente predisposto all’innovazione, che ha il ruolo di guidare la scuola nel suo percorso di crescita digitale.
Far posto alla tecnologia in classe non significa penalizzare il rapporto umano docente-studente, ma integrare nella didattica anche strumenti digitali, da utilizzare in modo attivo e partecipativo. Si tratta spesso degli stessi strumenti che gli studenti utilizzano quotidianamente, come tablet, piattaforme di condivisione e device digitali di ogni tipo.
Se per alcuni insegnanti questa può essere considerata una complicazione, qualcosa che necessita di tempo aggiuntivo per la preparazione di materiali didattici digitali ecc, per altri ancora è una bellissima opportunità per il coinvolgimento degli studenti.
I giovani sono attratti dalla tecnologia, si sa, i nativi digitali si lasciano conquistare molto più facilmente dalle lezioni innovative, dall’utilizzo di strumenti tecnologici o di piattaforme digitali. Molti insegnanti oggi, infatti, utilizzano anche semplicemente gli strumenti gratuiti di condivisione messi a disposizione da Google o Microsoft, altri ancora scelgono piattaforme internazionali come Edmodo o Moodle, puntando tutto sul social learning, e poi ci sono le realtà italiane come Socloo, un vero e proprio social network didattico, pensato in modo specifico per le esigenze della scuola italiana. Questo social network made in Italy si fonda sul concetto della didattica social e viene continuamente aggiornato e migliorato seguendo anche gli spunti e le esigenze delle scuole che lo utilizzano. Uno strumento prezioso, perchè permette la condivisione di documenti e materiali didattici, lo scambio di informazioni tramite l’app, i gruppi o la chat, e persino la gestione di progetti di alternanza scuola-lavoro. Il tutto in un ambiente sicuro e che non implica distrazioni, come invece potrebbe avvenire con l’utilizzo di Facebook o Whatsapp, strumenti che in precedenza venivano spesso utilizzati anche per la comunicazione tra insegnanti e studenti. Oggi, però, il digitale è una realtà anche all’interno del mondo della scuola ed è necessario utilizzare strumenti specifici.
La scuola italiana ha mostrato negli ultimi anni la chiara volontà di aggiornarsi, ma per farlo ha bisogno del supporto dei suoi protagonisti: insegnanti e studenti. La fase della sperimentazione è ormai superata e gli insegnanti, chi più e chi meno, sono sempre più orientati a metodologie didattiche innovative, immersive e coinvolgenti, che vengono puntualmente premiate con una maggiore attenzione e voglia di fare da parte degli studenti.
Oltre all’utilizzo di strumenti innovativi si parla spesso di inserimento di nuove competenze, che si adattino ai tempi, un esempio su tutti: il coding, che ha già fatto il suo ingresso in molte scuole del nostro paese. Il Ministero stesso ha spesso evidenziato l’importanza del coding a scuola, che permette di sviluppare il pensiero computazionale e la capacità, dunque, di risolvere problemi più o meno complessi; una competenza davvero molto importante per ogni studente. A breve (7-22 Ottobre 2017) si svolgerà la quinta edizione della Code Week, settimana europea del coding e già le precedenti edizioni hanno registrato una grande partecipazione delle scuole del nostro paese, che sono state sollecitate a partecipare organizzando eventi con la possibilità di svolgere attività di coding con o senza computer e grazie a risorse specifiche messe a disposizione online.
Potrebbe sembrare strano, in un primo momento, immaginare la scuola italiana, con le sue tradizioni, trasformarsi in una scuola digitale e innovativa. Probabilmente ci vorrà del tempo prima che ciò avvenga del tutto, ma non si può pensare che una realtà così importante per la formazione dei futuri adulti sia totalmente slegata da ciò che si impone nella nostra quotidianità.
La rete, ad esempio, è ormai parte della nostra vita e non può essere tagliata fuori dalla scuola o ignorata, ma è altrettanto importante dare le indicazioni sulle modalità corrette di utilizzo del web. Anche in questo la scuola deve avere un ruolo attivo ed educativo. Un giovane deve sapere come navigare in modo sicuro ed evitare i pericoli della rete, e allo stesso modo deve essere in grado di valutare e scegliere le fonti attendibili per una ricerca o per gli approfondimenti. Tutto questo fa parte della sua formazione, tanto quanto una materia scolastica.