La complessa tematica della disoccupazione, la difficoltà di arrangiarsi con lavori sottopagati, il problema dei neolaureati costretti a fuggire all’estero, sono argomenti che spesso sono stati affrontati sul grande schermo. Tra i tanti film che parlando della situazione lavorativa attuale in Italia, cinque opere trovo particolarmente interessanti:
Santa Maradona (2001, regia Marco Ponti): film che rappresenta una generazione, uno dei primi film italiani ad affrontare la difficile tematica del lavoro precario. “Santa Maradona” è un mix di citazioni letterarie, sportive e cinematografiche, che racconta la routine di due giovani squattrinati, i grandiosi Stefano Accorsi e Libero De Rienzo, attraverso dialoghi esilaranti e una movimentata regia stile fine anni ’90.
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Il regista, circa quindici anni prima di dedicarsi ai fortunati “Io che amo solo te” e “La cena di Natale”, distanti anche per stile e tematica da “Santa Maradona”, regala uno spaccato dei neolaureati di inizio duemila, preda delle incertezze e dell’amore (anch’esso incerto) nello sfondo di una Torino dinamica e talvolta cupa. Fugace apparizione dei Subsonica, che interpretano loro stessi, dopo soli cinque anni dalla loro nascita.
Tutta la vita davanti (2008, regia Paolo Virzì): Il regista livornese ci ha sempre abituati ad un riso amaro, invitandoci a guardare e a riflettere su situazioni goffe e realistiche ed anche in questa pellicola non è da meno. E’ la storia di Marta, interpretata da una emergente e già brava Isabella Ragonese, che dopo una laurea in filosofia e tante porte in faccia, finisce per accrescere la sua carriera professionale in un call center, con a capo una brillante Sabrina Ferilli, in una delle sue migliori interpretazioni.
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Come sempre nei film di Virzì, anche in questo film i protagonisti sono personaggi umani, con numerosi limiti e difetti, che vivono una vita mediamente soddisfacente e fanno di tutto per non restare indietro e anche Marta, alla fine, troverà il modo di affrontare la sua banale, ma estremamente vera, esistenza.
Workers – Pronti a tutto (2012, regia Lorenzo Vignolo): commedia divisa in tre episodi, tutti incentrati sul tema del precariato. Le tre storie (“Badante”, “Cuore di toro” e “Il Trucco”) partono da un elemento comune, una coppia di colleghi, proprietari dell’agenzia interinale “Workers”, che propina a tre giovani in cerca di futuro, dei lavori improponibili. Film piacevole e poco conosciuto che, con ironia, affronta il tema, purtroppo ancora attuale, del doversi accontentare di lavori mortificanti e sottopagati, ben lontani dal percorso di studi intrapreso. L’ultimo episodio, il più bello, ha un tocco surreale, non usuale per il cinema italiano ed è reso ancor più strambo e tetramente divertente, dal contributo attoriale di Paolo Briguglia, Nicole Grimaudo e Nino Frassica.
Smetto quando voglio (2014, regia Sydney Sibilia): Esordio del regista salernitano con un action movie tutto italiano, una saga di tre episodi intelligente, spassosa e coinvolgente. E’ la rocambolesca storia di Pietro Zinni, ricercatore a caccia di un posto fisso all’università, che quando le sue aspettative vengono disattese, decide di provare a guadagnare con una folle intuizione.
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Vuole creare una smart drug, una droga considerata legale perché non ancora inserita nella lista delle sostanze stupefacenti; vuole riuscire in questa impresa radunando una banda di geniali ricercatori squattrinati. Esilarante pellicola che affronta il triste tema dei ricercatori plurilaureati, costretti a fare lavori sottopagati o addirittura ad emigrare all’estero, argomento trattato nel secondo capitolo della saga “Smetto quando voglio – Masterclass”, del 2017. Uscito nel 2017 anche l’episodio finale “Smetto quando voglio – Ad Honorem”, dove Pietro e la sua banda dovranno fare i conti con l’astuto Walter Mercurio.
Gli ultimi saranno ultimi (2015, regia Massimiliano Bruno): commedia amara con protagonisti Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann e Fabrizio Bentivoglio. Il film, ambientato in un piccolo comune romano, racconta la storia di Luciana e Stefano, moglie e marito: lei lavora in una fabbrica tessile e lui cerca di sbarcare il lunario, provando a fare il meccanico e facendo piccoli scambi commerciali, non sempre fortunati. In contemporanea, è narrata anche la vicenda del poliziotto Antonio (Fabrizio Bentivoglio), che da poco è stato trasferito in paese. La vita va avanti tra difficoltà economiche e solita routine, finché la gravidanza di Luciana non cambierà le cose, causando il suo licenziamento.