Il termine “Cinepanettone” fu originariamente coniato in senso dispregiativo dai Critici cinematografici per indicare un prodotto comico di grande diffusione pubblica, che si caratterizzava per una certa tendenza a ripetersi nella trama e nelle situazioni, per il tipo di comicità a buon mercato, per la simpatia dei suoi interpreti, nonché per i grandi incassi nelle sale italiane. Secondo i registi Carlo ed Enrico Vanzina, considerati i padri del genere, la “formula” del cinema popolar-vacanziero anni ’80 sarebbe nata nel 1982 quando, dopo il successo commerciale del loro “Sapore di mare”, il produttore Aurelio De Laurentiis commissionò un’opera simile per l’anno successivo ma ambientata stavolta in una località sciistica, da mettere in programmazione nei cinema nel periodo natalizio. I due fratelli pensarono quindi a una rilettura contemporanea di un film del 1959 interpretato da Alberto Sordi e Vittorio De Sica (padre di Christian), “Vacanze d’inverno”, in cui il regista Camillo Mastrocinque aveva tratteggiato, sullo sfondo di Cortina d’Ampezzo, i costumi italici del tempo. Nacque così nel 1983 il primo “Vacanze di Natale” girato anch’esso tra la regina delle Dolomiti. C’è però da notare, che qui non siamo ancora in presenza del genere cosiddetto del “Cinepanettone”, più che altro è un modello, un progenitore del futuro genere popolaresco e popolare.
Il primo vero “cinepanettone” è databile 1990, con Vacanze di Natale ’90, che segna anche il vero inizio del sodalizio artistico fra Massimo Boldi e Christian De Sica, i due attori per eccellenza della saga. Il “cinepanettone” dunque è un genere importante, non tanto per la qualità delle stesse pellicole ma per il fenomeno di costume epocale, che caratterizzerà tale genere fino ai tempi attuali. La ‘creatura’ ideata da De Laurentiis darà vita ad una serie infinita di ‘copie’, brutte o belle che siano, in grado di reggere allo scorrere degli anni. Perché il Cinema italiano scopre la potenza del Natale in sala, con film ad hoc che lo celebrino anche sul grande schermo: e fa niente se la qualità sarà molto spesso deprecabile, il pubblico dimostrerà di gradire e i produttori ci marceranno.
Inizialmente il genere è appannaggio esclusivo di Aurelio De Laurentiis, il Natale cinematografico è monopolio “quasi” personale. Dal 1991 al 1995 si susseguono campioni di incassi come Vacanze di Natale ’91 (1991), Anni ’90 (1992), Anni 90- Parte II (1993), S.P.Q.R.- 2000 e mezzo anni fa (1994), Vacanze di Natale ’95 (1995), tutti con la coppia De Sica-Boldi, l’unica “vera” coppia duratura del cinema italiano, dopo quelle di Franchi & Ingrassia e di Bud Spencer & Terence Hill. Dal 1996, quasi per caso, il produttore toscano Cecchi Gori, già produttore tra l’altro di capolavori epocali come Mediterraneo (1991) e Il postino (1994), cerca di interrompere questo monopolio natalizio firmato “De Laurentiis- De Sica- Boldi”, con il debutto cinematografico dell’attore toscano Leonardo Pieraccioni, e che debutto! Il ciclone (1996) si issa come campione di incassi dell’annata e al quarto posto assoluto tra i film italiani più visti di sempre (14 milioni e 300 mila presenze al botteghino ), diventato fin da subito un fenomeno di costume. Il ciclone è il primo film italiano ad aver incassato più di 70 miliardi di lire al botteghino e diventa anche il film simbolo della moderna commedia all’italiana. In realtà il suo successo si spiega con una comicità mai volgare e con il fascino accattivante del protagonista. Ciò non vuol dire che i gusti degli italiani stanno mutando e che il “Cinepanettone” puro, volgare e popolaresco, sta incominciando a segnare il passo. Vuol soltanto dire che un’alternativa al classico piatto natalizio è possibile, e soprattutto redditizio.
D’altronde quello stesso anno A spasso nel tempo segna incassi importanti anche superiori al Cinepanettone dell’anno precedente. L’anno dopo si rinnova la sfida tra l’alternativa Pieraccioni ( Fuochi d’artificio ) e il classico Cinepanettone targato De Laurentiis ( A spasso nel tempo- l’avventura continua ). Intanto un piccolo film quasi senza pretese come Tre uomini e una gamba, interpretato e diretto dal trio composto da Aldo, Giovanni & Giacomo sbaraglia la concorrenza e trasforma il suddetto trio da prodotto televisivo a fenomeno cinematografico di primo livello. A fine millennio, si crea una situazione destinata a rimanere immutata fino alla rottura professionale di Boldi e De Sica, del 2006. E cioè l’alternanza dei film con Pieraccioni e quelli con Aldo, Giovanni & Giacomo in concorrenza al classico “Cinepanettone”: negli anni dispari Leonardo Pieraccioni, negli anni pari il trio. Anche il tradizionale “Cinepanettone”, cerca nuove strade mettendo sotto contratto nuovi e “vecchi” comici da affiancare ai classici Boldi e De Sica. Nascono film come Paparazzi (1998), con l’aggiunta di Diego Abatantuono e Nino D’Angelo; Tifosi (1999), con lo stesso cast; Bodyguards- Guardie del corpo (1999), con l’ingresso di Enzo Salvi e Biagio Izzo; Vacanze di Natale 2000 (2000 ), con lo stesso cast. Il “cinepanettone” classico, scade nella volgarità più totale con i successivi Natale sul Nilo (2002) e Natale in India (2003), mentre i vari Pieraccioni e Aldo, Giovanni e Giacomo continuano a puntare su prodotti e comicità qualitativamente e stilisticamente più elevati: Ti amo in tutte le lingue del mondo, Il paradiso all’improvviso, Chiedimi se sono felice, Così è la vita.
Nel 2006 la rottura Boldi-De Sica, porta il primo ad allontanarsi dal secondo, che rimane saldamente l’attore di punta del classico cinepanettone di De Laurentiis. Boldi comunque non rinuncia al tradizionale appuntamento natalizio, così si viene a creare la terza alternativa al cinepanettone originale. I film di Natale diventano tre e si susseguono almeno fino al 2013. I film targati De Sica-De Laurentiis, con la partecipazione in misura variabile di attori come Massimo Ghini, Sabrina Ferilli, Paolo Ruffini; il rinnovato cinepanettone di Massimo Boldi, con Enzo Salvi e Biagio Izzo presenze praticamente fisse; e la classica alternanza targata “Medusa”, di Pieraccioni e Aldo, Giovanni & Giacomo. Nel 2013 scade il contratto di De Sica con De Laurentiis, che decide di puntare tutto sulla coppia composta da Lillo & Greg. Attivi soprattutto in radio, tv e teatro, negli ultimi anni Lillo & Greg hanno iniziato anche una sfolgorante carriera cinematografica, con titoli, di grande successo, che hanno alzato il livello medio del prodotto comico-cinematografico italiano. La loro è una comicità sofisticata, surreale e mai banale. Dal 2014 dunque la situazione del “Cinepanettone” natalizio si ingarbuglia sempre di più: dall’unica offerta dell’inizio degli anni ’90, si arriva addirittura a 4 alternative di genere praticamente in contemporanea, giorno più giorno meno. Anche gli incassi sostanzialmente si equivalgono, non decretando nessun vero vincitore, per la gioia delle sale cinematografiche, che mai come nel periodo natalizio, vengono prese d’assalto.
Per fare meglio comprendere la situazione attuale, partendo dall’anno 2014 elenchiamo le produzioni italiane ascrivibili a tale genere. Nel 2014 escono nelle sale La scuola più bella del mondo, con Christian De Sica e Rocco Papaleo- produzione Cattleya; Ma tu di che segno sei?, con Massimo Boldi, Vincenzo Salemme e Gigi Proietti- Key’s film; Il ricco, il povero, il maggiordomo, con Aldo, Giovanni e Giacomo- Medusa film; Un Natale stupefacente, con Lillo & Greg- Filmauro di De Laurentiis. Nel 2015 si rinnova la tetra-sfida con Vacanze ai Caraibi ( De Sica-Ghini ); Matrimonio al Sud ( Boldi-Izzo-Salvi ); Il professor Cenerentolo ( Pieraccioni ); Natale col boss ( Lillo & Greg ). Quest’anno la situazione è rimasta immutata, anche perché l’offerta natalizia così fissata è redditizia per tutti: produttori, attori, sale cinematografiche. Massimo Boldi è in sala dal 1 dicembre con Un Natale al Sud, coadiuvato dai soliti Enzo Salvi e Biagio Izzo; la “strana” coppia De Sica-Brignano sarà in sala dal prossimo 15 dicembre con Poveri ma ricchi; gli stessi giorni usciranno anche Fuga da Reuma-Park, ultima fatica di Aldo, Giovanni & Giacomo; e Natale a Londra, con Lillo & Greg, Nino Frassica e il “nostro” Uccio De Santis.