Partiamo da un record. Un record negativo, ma pur certo un record. È dal 1977 che non si verifica una situazione di questo genere.
A febbraio, secondo le recenti pubblicazioni dell’Istat, il numero di disoccupati in Italia risulta essere pari a circa 3 milioni 300 mila, con aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente. Complessivamente, il tasso di disoccupazione si attesta al 13%, con aumento di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Le condizioni sono piuttosto critiche anche se si guarda il solo dato relativo al tasso di disoccupazione giovanile (ossia quello di coloro che appartengono alla fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni): sempre a febbraio, la percentuale è del 42,3% pari a 678 mila disoccupati.
Leggendo questi numeri si avrebbero, almeno in apparenza, tutte le ragioni per cadere in uno stato di sconforto e di rassegnazione. Ma, a noi di Smart Marketing, piace vedere sempre (come si dice in questi casi) il bicchiere mezzo pieno per poter parlare in termini di opportunità e, quindi, per dare a Voi cari lettori degli spunti positivi di riflessione. Infatti, se molti settori produttivi stanno risentendo di questo lungo periodo di crisi economica, ce ne sono altri che invece stanno attraversando una fase di crescita e di sviluppo.
È il caso del settore aeronautico ed aerospaziale. In Italia, sono circa 40 mila gli addetti operanti in questo ambito e sono dislocati, per lo più, in Piemonte, Campania, Lombardia e Puglia. I distretti presenti in queste quattro Regioni formano, insieme ad altre realtà, il CTNA (Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio). Si contano approssimativamente 500 aziende ed un fatturato che si aggira intorno agli 8 mld di euro.
In particolare, il Distretto Aerospaziale Pugliese è composto da 80 aziende (di grande, medie e piccole dimensioni) al cui interno sono impiegati 5 mila e 500 lavoratori ed oltre 200 addetti studiosi che svolgono le loro funzioni nelle università e nei centri di ricerca.
Inoltre, negli ultimi anni si è verificata una vera e propria crescita esponenziale: dal 2008 al 2013 il numero delle PMI (piccole e medie imprese) è cresciuto del 140%, passando da 860 ad oltre 2000 unità. Ed ancora, anche per merito di specifici accordi con il Politecnico di Bari, l’Università del Salento, l’Università di Bari e numerosi Centri di Ricerca, il numero dei laureati presenti nelle diverse realtà risulta essere pari al 31%. Un numero davvero importante se si pensa che solo pochi anni fa (nel 2007), questo dato, era del 14%. Il lavoro e l’impegno che a più livelli è stato messo in campo, ha prodotto un risultato rilevante: il fatturato di questo comparto produttivo è arrivato a superare il miliardo di euro.
Ma non è tutto. In un convegno tenutosi a Bari qualche settimana fa, denominato “Space4You – Lo Spazio, una chiave per la competitività e la crescita”, evento organizzato da Regione Puglia, Nereus (rete di regioni europee che utilizzano le tecnologie spaziali) ed in collaborazione con il Distretto Aerospaziale Pugliese, si è parlato non solo delle opportunità lavorative e dei risultati conseguiti ma, anche, delle prossime sfide da affrontare. Sin qui sono stati mobilitati dalla Regione Puglia, attraverso l’attività dell’Assessorato allo Sviluppo Economico, investimenti per quasi 180 mln di euro, grazie ad agevolazioni pubbliche pari a 58 mln di euro. È inoltre emerso che, per merito dei fondi (12 mld di euro) che l’Unione Europea stanzierà per lo Spazio nel corso della programmazione 2014-2020, 1,4 mld di euro saranno destinati all’Italia e, di questi, una cospicua parte andrà alla Puglia. Come ha anche affermato l’Assessore Capone: “La Puglia vedrà crescere sempre di più la domanda di posti di lavoro anche grazie all’uso delle tecnologie spaziali nella vita dei cittadini. La connessione tra tutto ciò che si fa nella vita quotidiana e la possibilità di migliorare i prodotti attraverso l’applicazione della ricerca nel settore aerospaziale, rappresenta una grande opportunità per noi”. Infatti, come ricorda il Presidente Vendola, molteplici sono le possibilità di utilizzo di queste tecnologie: monitoraggio ambientale, le previsioni di eventi catastrofici, l’osservazione della terra e dei fenomeni meteorologici.
Come si può notare, anche in un lungo periodo di crisi economica, ci sono delle opportunità e delle realtà che, nella maggior parte dei casi, non vengono prese in considerazione. In quella che è definita la “Società dell’Informazione”, ci si trova a dover gestire una quantità enorme di notizie e dati che non sempre, e sicuramente non semplicemente, si è capaci di individuare e di utilizzare per i propri scopi. A questo proposito, il vicepresidente di Nereus Christian Bruns, ha dichiarato: “c’è ancora molto da fare nel settore della comunicazione per avvicinare i giovani all’aerospazio e spiegare ai cittadini i benefici della ricerca spaziale”.
Per ritornare ai numeri evidentemente allarmanti sull’occupazione, risulta sempre più di primaria importanza, il tema di una corretta e puntuale divulgazione delle informazioni; concetto che dovrebbe essere portato avanti, magari, già all’interno della cosiddetta scuola dell’obbligo.
Un’efficace azione di orientamento alla scelta delle professioni e degli indirizzi di studio dovrebbe quindi prevedere un percorso volto a mostrare i campi lavoratavi per i quali è prevista una palese crescita occupazionale. Bisognerebbe quindi affiancare, oltre a quelle che sono considerate le professioni classiche (avvocato, ingegnere, commercialista, ecc.), anche quei mestieri ad alto potenziale innovativo, che se da una parte non hanno ancora una grande visibilità, offrono sicuramente molte opportunità lavorative.
Segnaliamo alcuni link utili:
http://www.ias.dii.unipd.it/?p=opportunita
http://it.indeed.com/offerte-lavoro-Ingegnere-Aerospaziale
http://www.avioaero.com/it/careers/
https://aleniaaermacchi.easycruit.com/
http://www.demaspa.it/index.php?module=contact&modulePage=job
http://nasajobs.nasa.gov/default.htm