E rieccoci qua a parlare di libri, dopo il fortunato numero di aprile dal titolo Book Power.
In questa infuocata, arida e umidissima estate abbiamo deciso di tornare sull’argomento “libro”, ma questa volta ne parleremo in quanto oggetto, come compagno di viaggio, come supporto emotivo, confidente e come miniera inesauribile di informazioni, curiosità e cultura.
Abbiamo chiesto ai nostri contributor di parlarci dei libri che si porteranno sotto l’ombrellone, o che consigliano ai nostri lettori, libri che nelle loro vite sono stati significativi, importanti o risolutivi.
Perché, diciamocelo insieme a Henry David Thoreau: “Quanti uomini hanno datato l’inizio d’una nuova era della loro vita dalla lettura di un libro”; sicuramente tanti.
Forse non vogliamo ammetterlo, ma i libri che abbiamo letto, al pari della famiglia o degli amici più fidati, ci “influenzano”, ci “spronano”, alle volte ci “condizionano” molto più di quanto vogliamo ammettere.
E non parlo solo delle letture che abbiamo scelto, ma anche di quelle che la scuola ci ha imposto negli anni della nostra formazione: chi non ricorda Dante, Manzoni o Leopardi?
Quanti di noi si rendono conto che oggi, ormai adulti, le nostre credenze e le nostre convinzioni più profonde su Inferno, Purgatorio, Paradiso, punizione, colpa, amore, infinito sono debitrici a questi grandissimi ed imprescindibili giganti?
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Durante le ferie cerchiamo di rilassarci e di vivere esperienze nuove e il libro in questo senso rappresenta un valido alleato: riduce lo stress, apre la mente, ci distoglie dal pensare a problemi e incombenze.
Quanti di noi come Amleto non si sono consumati nel dubbio e nella sete di vendetta?
Quanti di noi come Otello non hanno sofferto di gelosia?
Quanti come Romeo e Giulietta non si sono bruciati nel fuoco sacro della passione più travolgente, in una relazione contrastata dalle proprie famiglie?
Beh, che lo sappiamo o meno, tutte queste emozioni ce le ha insegnate Shakespeare.
Poi sono arrivati i libri che abbiamo scelto, che fossero saggi, romanzi, poesie, fantasy o gialli, tutti questi libri, tutti questi autori e tanti altri, ci hanno influenzato, ci hanno spronato, qualche volta confortato, ci hanno schiuso segreti, hanno scavato dentro di noi e portato fuori aspetti che non conoscevamo, insomma, ci hanno “trasformato” negli uomini e nelle donne che siamo oggi.
In un recente post su LinkedIn ho affrontato e messo a nudo cosa la lettura, i libri e gli autori che ho amato abbiano rappresentato nella mia vita; nello scriverlo, ho fatto un parziale bilancio della mia vita di lettore e, come in questo editoriale, sono sicuro che le parole che ho usato non siano sufficienti a spiegare quanto io sia, nel bene e nel male, nei miei pochi pregi e tanti difetti, figlio delle letture che ho fatto, dei libri che ho divorato, degli autori che ho amato.
Ma basta così, voglio tornare per un momento solo all’apertura di questo editoriale, perché parlare di libri e lettura in questa infuocata, arida e umidissima estate?
Mai come ora credo sia importante affidarsi ai libri per dare un po’ di refrigerio alle nostre passioni più violente, abbeverarci ad essi per dissetare la nostra sete di certezze, asciugare con le loro pagine il sudore delle nostre insicurezze.
Perché, come ci ricordava il grandissimo scrittore, saggista e critico letterario Pietro Citati, scomparso lo scorso 28 Luglio: “Se vogliamo conoscere il senso dell’esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell’angolo più oscuro del capitolo, c’è una frase scritta apposta per noi”.
Buone vacanze e buone letture a tutti voi!
Raffaello Castellano
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