Lo Specchietto Retrovisore – 15/11/2015

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Christian Zorico (162)

 

 

 

 

Immagine3Nella sola giornata di venerdì, diverse immagini si sono affollate nel nostro “Specchietto Retrovisore”, fotografie che possono caratterizzare il prossimo futuro così come mutare gli scenari economici nel lungo termine. Iniziamo dalle parole di Christine Lagarde, direttore dell’IMF, che ha riassunto la volontà del Fondo Monetario Internazionale di considerare l’inclusione dello yuan nello SDR (Special Drawing Rights) paniere di riserve valutarie. Il prossimo incontro dell’IMF, previsto per il 30 Novembre, prenderà in esame la questione; l’eventuale inclusione della moneta Cinese rappresenterebbe il primo cambiamento del paniere dal 2001 ad oggi, quando l’Euro sostituì il franco francese e il marco tedesco.

 IL Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde.
IL Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde.

Il raggiungimento dello status di riserva valutaria è di fatto un ulteriore apertura del sistema cinese al mercato del libero scambio. È un passo avanti nel processo di trasparenza in grado di attrarre più facilmente gli investimenti esteri e infine facilita la posizione dell’IMF nei confronti della Cina, che dal 2010 ha sorpassato il Giappone rappresentando la seconda economia mondiale. L’IMF creò l’SDR nel 1969 per supportare il sistema Bretton Woods con lo scopo di migliorare e incrementare la liquidità globale. Per quanto l’SDR non sia tecnicamente una valuta, offre ai membri dell’IMF (188 al momento), che la detengono, la possibilità di regolare gli scambi commerciali attraverso una delle valute che compongono il paniere. I dati di settembre riepilogano in 280 billions di dollari, ossia l’ammontare dell’SDR attuale, i cui avanzi e disavanzi generano interessi passivi e attivi in funzione delle operazioni assicurando e agevolando la continuità delle transazioni.

Grafico_Euro_USD_da InvestingE dagli Stati Uniti i dati sulle vendite al dettaglio riportano le probabilità di un rialzo a Dicembre al 64% rispetto al 72% di cui parlavamo nello scorso numero. Così le vendite di ottobre sono risultate più basse rispetto a quanto attese (0.1% vs lo 0.3%) così come è stato rivisto al ribasso il dato di settembre. Inoltre, le vendite al dettaglio “core” , che rientrano nella metodologia per il calcolo del GDP, sono salite dello 0.2% rispetto al più benigno atteso 0.4%; di riflesso al calo del costo della benzina anche le vendite del derivato del petrolio sono calate per il quarto mese consecutivo.

Pertanto qualche dubbio sulla possibilità che il dato del quarto trimestre sul GDP americano possa riportare nuovamente la crescita sopra il 2% e in attesa dei payrolls di novembre (l’ultimo che precederà il meeting del FOMC del 15 e 16 Dicembre), aspettiamo assieme gli indici di prezzi al consumo (17 Novembre) per recuperare maggiori indicazioni sull’andamento dell’inflazione.

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