Lo Specchietto Retrovisore: occhi puntati sulla riunione OPEC

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petrolio analisi e prezzi e quotazione

Christian Zorico (162)

 

Lo Specchietto RetrovisoreLa settimana appena trascorsa è stata finanziariamente più breve e sicuramente più noiosa poiché giovedì, in US, hanno festeggiato il Thanksgiving e lavorato solo mezza giornata per il Black Friday. Meno volumi e pochi spunti su cui discutere.

Affacciamoci pertanto alla settimana che si sta aprendo ponendoci qualche domanda sull’evento che ne caratterizzerà la price-action di diverse asset class. Parliamo della riunione dell’OPEC prevista per il 30 novembre la cui decisione di tagliare o meno la produzione dell’OIL, non influenzerà solo le quotazioni dell’Oro Nero.

Pur in un contesto caratterizzato da volumi inferiori alla media, il 21% in meno rispetto alla media di 100 giorni, il disappunto per la cancellazione di alcuni meeting pre concordati tra Paesi OPEC e fuori dall’Organizzazione ha fatto segnare la correzione più ampia dal 23 settembre. Un dollaro e novanta centesimi in meno per il contratto di gennaio del WTI nella giornata di venerdì.petrolio-analisi-prezzi-quotazione-grafico-future

Questo evidentemente è solo unanticipo della volatilità che si potrebbe riverberare anche a seguito di un accordo, sebbene sembri essere meno probabile. E già perché gli equilibri di domanda e offerta passano inevitabilmente dalla volontà dell’Arabia Saudita di voler preservare la sua quota di estrazione sviluppata sin dal 2011 nei confronti dell’Iran. Infatti, qualora Teheran dovesse accettare l’opzione di bloccare il suo output a 3.92 milioni di barili al giorno, si tradurrebbe in un implicito sostegno ai 2 milioni di barili accaparrati dell’Arabia Saudita.

Il primo eventuale accordo sul taglio di produzione dal 2008, potrebbe comunque sortire effetti di breve durata e non considerevoli. Un’accelerazione sopra i 50 dollari per barile (soglia minima di un range previsto tra 50 e 60 dollari per barile post accordo) porterebbe infatti molti produttori di Shale Oil  americani a potersi hedgiare vendendo sulla curva a termine.

Il 2017 pertanto potrebbe rivedere nuovamente eccessi di offerta in grado di neutralizzare gli effetti positivi di un eventuale taglio.

In effetti il prezzo dell’OIL è già salito dai minimi di quest’anno, sia per una normalizzazione della dinamica di domanda ed offerta, sia perché i rumors di un imminente accordo OPEC hanno fatto accelerare la risalita dei prezzi.

Volatilità sul petrolio equivale a volatilità sui tassi. Potremmo trovarci a parlare di un minore impatto sulle dinamiche inflazionistiche e vedere l’ennesima rotazione settoriale sugli indici di borsa.

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