Lo Specchietto Retrovisore: Voci di corridoio

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Christian Zorico (162)

Lo Specchietto RetrovisoreVoci di corridoio davano per plausibile un imminente tapering da parte della BCE.

Voci non confermate su Bloomberg News, eppure assai dirompenti da creare un effetto di irripidimento della curva durante le prime settimane del mese di ottobre. Ancora una volta è toccato a Mario Draghi il compito di portare chiarezza. Affermando che il Consiglio Direttivo non ha mai supposto una diminuzione del piano di acquisti o un suo prolungamento nei suoi meeting, ed ha riportato l’attenzione sui dati macroeconomici.

Compra tempo nella realtà; aspetta la sessione di dati di dicembre e inoltre vuole osservare le eventuali opzioni che sono al momento allo studio interno, per evitare il problema della carenza di “carta” da comprare. Nella giornata di giovedì scorso viene pertanto confermato l’attuale piano di acquisti perMario Draghi un ammontare di 80 billions di euro fino a Marzo 2017 e comunque fino a quando l’inflazione non si avvicini alla soglia del 2%. Ovviamente nulla di mutato anche per il tasso di rifinanziamento e per il tasso di deposito, rispettivamente allo 0% e allo -0.40%.

Certamente dalla reazione del cambio Euro/Dollaro e dallo steepening della curva, sembra sia tornata un po’ di calma sul mercato dei Bond. Le dichiarazioni di Draghi insieme a quelle di Kuroda, che venerdì ha ribadito di non vedere necessità alcuna di una riduzione del piano di acquisti, hanno in realtà avuto effetti positivi anche sul Treasury.

Resta coUS-flag-and-dollar-notesmunque un problema da affrontare, ma appare evidente quanto difficile sia maneggiare una bomba di così alto potere distruttivo. Per darne una dimensione, basti pensare che l’indice di Bond Governativi Globali di Bank of America offre una duration di 8.23 anni rispetto ai soli 5 anni del suo inizio nel 1997. Per gli amanti della statistica, un aumento di 100 pb del rendimento del decennale americano è accaduto 10 volte negli ultimi 40 anni nel corso di un anno. Un evento che si verifica pertanto con una probabilità doppia rispetto ad una correzione del 10% dell’indice S&P.

Nell’attesa di ulteriori indicazioni dai meeting di Dicembre è verosimile aspettarci un po’ di volatilità sui Governativi. Già questa settimana le dichiarazioni dei governatori della FED di New York, William Dudley, di Saint Louis, James Bullard, quella di Chicago, Charles Evans e infine quella di Atlanta, Dennis Lockhart, saranno occasione per una maggior chiarezza e fonte di fluttuazioni. Da buon investitore nel lungo termine, da “cassettista” sarebbe meglio sfruttare i movimenti che abbassano il rendimento offerto per ridurre la duration dei propri portafogli. IL cassetto dei Bond sembra essere strapieno e disordinato.

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