Lo spot di cui vi parlo oggi è uno di quelli più iconici di sempre.
L’anno è il 1995 (o il 1993), l’agenzia è la nota McCann Erickson e il cliente è la “Martini & Rossi” di Torino e, benché lo spot sia il primo della serie “The man” o Mogul Italian, la vera protagonista è una giovanissima e bellissima Charlize Theron.
Ma veniamo allo spot, girato in un bianco e nero molto evocativo che richaima le atmosfere della dolce vita anni ‘60: the man, l’uomo, in completo scuro e occhiali da sole, l’attore David Charles Sahagian (ma forse è Max Parrish), è su un motoscafo in un porto turistico spacciato per Portofino, ma più probabilmente è Santa Margherita Ligure, e dopo aver ormeggiato si avvicina in puro stile James Bond ad una coppia seduta ad un tavolo dopo aver preso una bottiglia di Martini bianco e due bicchieri con ghiaccio.
La coppia è composta da un uomo anziano che assomiglia al miliardario Onassis e da una giovane ragazza che assomiglia a Marylin Monroe (ecco di nuovo gli anni ‘60); a questo punto il ragazzo si siede e versa da bere per sé e la ragazza e, dopo aver bevuto, si asciuga le labbra con il pollice in un gesto che diverrà iconico, si alza e se ne va.
E qui il colpo di scena, la ragazza abbandona il suo attempato partner e insegue il bel tenebroso, ma nel farlo un filo del suo già cortissimo vestito si impiglia nella sedia e mentre si allontana vediamo che l’abito si sfalda mostrando piano piano il lato B della stessa. Poco prima che l’erotismo diventi troppo esplicito appare il logo della Martini che va a coprire i glutei per lasciare un po’ di spazio all’immaginazione dello spettatore.
Il tutto accompagnato da una musica suadente: il brano La bella vita Martini, composto da Pete Nashell.
Il tutto in 30 secondi (anche se fu girata una versione lunga) senza alcun dialogo e giocato solo sulle espressioni dei tre attori, e che divenne una delle pubblicità più famose degli anni ‘90 e consacrò la bellezza statuaria di Charlize Theron, non ancora diventata la stella del cinema che conosciamo oggi.
Uno spot che dimostra che quando c’è una storia forte non serve molto altro, né dialoghi, né colore, né effetti speciali, ma solo tre interpreti perfettamente a fuoco e centrati nei loro personaggi.
Ora, avrete notato che nel post vi sono una serie di parentesi con date, nomi e luoghi diversi, ma le fonti, trattandosi di uno spot degli anni ‘90, sono non solo scarse ma anche discordanti. Non c’erano i social e nemmeno il web e le notizie così come gli spot viaggiavano su altri media.
E voi, vi ricordate questo spot?
Fatemelo sapere nei commenti.