Lo spot “The code” di Dove ci ricorda che anche gli algoritmi vanno addestrati ad un ideale di bellezza autentico

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Da un paio di mesi gira sui diversi media la campagna “The Code”, che da una parte celebra i 20 anni della storica ed iconica campagna “Real Beauty” di Dove del 2004 e dall’altra invita tutti noi ad una riflessione sull’uso consapevole delle AI Generative.

Lo spot, proposto nei tagli da 30”, 60” e 90”, è semplice ma efficace: dopo due schermate che ci avvisano “che entro il 2025 l’AI genererà il 90% dei contenuti online” e che “le immagini di questo video sono state create da un software di AI”, esso si apre con una scena con una ragazza su un divano; vediamo che con il suo laptop sta utilizzando un’AI generativa artistica, interrogando l’algoritmo con semplici prompt: “immagina una donna stupenda”, “immagina una pelle perfetta” e “immagina la donna più bella del mondo” e l’AI che genera immagini di donne di una bellezza e perfezione irraggiungibili e finte.

A questo punto un’altra schermata ci ricorda che “Da 20 anni Dove si impegna a celebrare una Bellezza Autentica” e poi “Oggi, ecco come l’Intelligenza Artificiale  genera le immagini quando aggiungiamo Dove”.

A questo punto vediamo che i prompt scritti dalla ragazza sul divano cambiano e diventano: “immagina la donna più bella del mondo come lo farebbe Dove”, “immagina una pelle perfetta come lo farebbe Dove” e “Immagina una donna stupenda come lo farebbe Dove” e notiamo che le immagini generate dall’AI cambiano radicalmente, proponendo donne bellissime ma di una bellezza autentica, sobria e reale. Dopo un lunga carrellata di volti femminili, appare un’ultima schermata che ci chiede: “Che tipo di bellezza vogliamo insegnare all’Intelligenza Artificiale?”, seguita da una lunga sequenza di immagini che riprendono tutte le storiche campagne pubblicitarie di Dove dal 2004 al 2024.

Insomma uno spot semplice eppure dall’impatto potente, che si chiude con una domanda che possiamo traslare su altri argomenti, non solo sulla bellezza, perché non scordiamoci che il comando e il controllo di tutti questi algoritmi che invadono le nostre vite è sempre il nostro, sia che si tratti di sistemi programmati sia, e forse anche di più, di sistemi addestrati.

La campagna pubblicitaria di Dove “The Code” è stata realizzata dall’agenzia brasiliana Soko, mentre l’agenzia media di Unilever è Mindshare; sarà on air sulle principali reti televisive e sui social da luglio e settembre.

Ma l’impegno di Dove non si ferma qui, al fine di fornire uno strumento pratico, sul sito è disponibile gratuitamente “il Real Beauty Prompt Playbook – una guida ai prompt AI che contiene suggerimenti semplici su come creare immagini rappresentative della Bellezza Autentica utilizzando i software di AI generativa più diffusi. La guida include anche un glossario di termini che aiuteranno a rendere i tuoi prompt più inclusivi”.

Alla presentazione della campagna Ugo De Giovanni, General Manager Personal Care Unilever Italia (casa madre di Dove), ha dichiarato: “Oggi celebriamo un traguardo importante, 20 anni di impegno sociale nel trasformare il concetto di bellezza a livello globale. Sentiamo di avere una grande responsabilità e per questo oggi rinnoviamo ed estendiamo il nostro impegno, focalizzando la nostra attenzione sulle nuove sfide poste dall’Intelligenza Artificiale. Dai manifesti pubblicitari del 2004 alle immagini di donne rappresentate oggi dall’AI, il nostro approccio non cambia: la bellezza deve essere fonte di felicità e non di ansia ed ogni bellezza diversa, nella propria unicità, deve essere rappresentata e inclusa”.

Una bellissima dichiarazione che ribadisce l’impegno 20ennale di Dove nella proposta di una bellezza autentica, multietnica e inclusiva, che è diventato non solo la mission ma il vero core business dell’azienda.

E voi avete visto questo spot?

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