“Machine ingannevoli” di Simone Natale ci svela la magia dietro l’Intelligenza Artificiale

Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.

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Nello slider la copertina del libro "Macchine ingannevoli" di Simone Natale - Smart Marketing

Per il quarto anno consecutivo, anche nel 2024 voglio proporvi un libro al mese, forse due, per raccontare chi siamo, da dove veniamo, dove vorremmo andare e come ci vogliamo arrivare. Perché la lettura può essere svago, intrattenimento, ma anche un valido esercizio per imparare a pensare e sviluppare una certa idea del mondo.

 

Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.

Vi ricordate il primo incontro di Morpheus con Neo nel film The Matrix?

Ad un certo punto Morpheus chiede a Neo:

“Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?”

O, per dirla in altre parole, come distingueresti il mondo virtuale da quello reale?

Mi è tornato in mente proprio questo dialogo del famoso film dei fratelli (poi sorelle) Wachowski mentre leggevo le prime pagine del libro “Macchine ingannevoli – Comunicazione, tecnologia, intelligenza artificiale” di Simone Natale.

L’autore, con una ricca esperienza accademica internazionale e che attualmente insegna Storia e teoria dei media all’Università degli Studi di Torino, nel suo libro più che interrogarsi ed interrogarci sulla presunta o reale intelligenza delle macchine pone la sua attenzione sul nostro rapporto con le AI e sulla nostra tendenza innata ad attribuire e proiettare intelligenza su tutta quella tecnologia composta di assistenti vocali, chatbot, bot e AI generative che sta invadendo le nostre vite quotidiane.

Il problema su cui è piú urgente interrogarsi, ci dice l’autore, non è la possibile comparsa di macchine senzienti, quanto la perdita progressiva della nostra facoltà di distinguere gli umani dalle macchine, un po’ come succedeva agli esseri umani “usati” come batterie in Matrix, ma convinti di vivere in un mondo reale perché collegati ad una gigantesca simulazione virtuale della realtà.

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Con una fan base di di nicchia, avere una relazione diretta con i follower è certamente meno difficile. Le persone che seguono questa tipologia di influencer hanno un rapporto che potremmo definire one-to-one che le fa sentire valorizzate. E questo valore ha, per l’influencer stesso, un grande significato. È la sua vera forza, il suo potere.

L’autore parte dal famoso “Test di Turing” per spiegarci che già il noto matematico, logico e crittografo britannico aveva concepito il suo test affinché permettesse all’IA di “imitare”, ossia trarre in inganno il verificatore umano dall’altra parte dello schermo.

Si trattava appunto di un imitation game, un gioco dell’imitazione.

Simone Natale attraverso una serrata analisi ci spiega che il successo di queste nuove AI, così come è accaduto nei secoli passati con il Turco giocatore di scacchi ideato da Wolfgang von Kempelen e come avviene anche per gli spettacoli di magia, risiede anche in processi più prettamente comunicativi e di interazione uomo-macchina.

L’AI è, almeno per la maggior parte di noi, una grande scatola nera della quale conosciamo gli effetti superficiali ma non comprendiamo il funzionamento profondo né tutta la logica e la matematica alla base dei suoi sofisticati algoritmi.

Questo ci porta, secondo l’autore, come negli spettacoli di magia a sovrastimare l’effetto di meraviglia davanti al prodigio che si compie davanti ai nostri occhi.
Quando poi riusciamo a scoprire le regole del trucco gran parte del prodigio si esaurisce.

Molte delle AI con cui stiamo interagendo sono addestrate per sembrare quanto più umane possibili e se a questo aggiungiamo il fatto che noi come specie tendiamo ad attribuire e proiettare intelligenza agli oggetti, ecco spiegato, almeno in parte, il successo clamoroso di cui stanno godendo le AI generative come ChatGPT e compagnia bella.

Nell'immagine la copertina del libro "Macchine ingannevoli - Comunicazione, tecnologia, intelligenza artificiale” di Simone Natale - Smart Marketing

Macchine ingannevoli

Comunicazione, tecnologia, intelligenza artificiale

Autore: Simone Natale

Editore: Corriere della Sera e Humane Technology Lab

Anno: novembre 2023

Pagine: 226

ISSN: 2038-0852

Prezzo: € 9,90

 

(Edizione originale: Einaudi, 2022, Isbn: 978-8806254063)

Perché, come per altre costruzioni umane, il problema non sta nella presunta o reale intelligenza, ma nella “relazione” che instauriamo con queste costruzioni e sulle aspettative che nutriamo su di esse.

Perché dovremmo leggere Macchine ingannevoli di Simone Natale?

Macchine ingannevoli rovescia il dibattito sulle tecnologie, che sono ormai parte integrante del nostro mondo contemporaneo, portandoci a riflettere non solo sul funzionamento di queste macchine, ma sui modi in cui ci relazioniamo ad esse, sulle nostre aspettative e sui nostri processi inconsci che attuiamo quando le utilizziamo.

Riconoscere il contesto e le modalità nel quale uomo e macchina si confrontano, ci dice il libro, è importante per evitare di umanizzare troppo le macchine e meccanizzare troppo gli esseri umani.
Una lettura diversa ed originale che spiega l’ultima rivoluzione informatica da un punto di vista completamente nuovo e per questo illuminate.

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

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