Mercato Auto: prospettive di moderata crescita per il 2015

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Diego Durante (15)

 

 

 

immatricolazioni2La fine dell’anno generalmente è tempo di bilanci, di valutazioni, in cui si cerca di capire cosa è andato bene e cosa invece si potrebbe migliorare. Quest’anno, ancora profondamente segnato dalla crisi economica, ha stimolato (o per lo meno avrebbe dovuto stimolare) azioni più impegnative del solito portando avanti l’idea che la crisi ha sempre risvolti positivi se ci induce a modificare o correggere alcuni comportamenti e modi di fare dominanti che questo periodo storico ci dimostra essere errati e distruttivi. Parlando di bilanci, dunque, si parte sempre da una valutazione di numeri. Ed è così anche per il mercato dell’auto che sembra stia dando modesti segnali di crescita rispetto gli ultimi anni di caduta libera.

Se a novembre sono state immatricolate 107.965 vetture, con una con una variazione di +4,95% rispetto a novembre 2013, quest’anno sembrerebbe chiudersi comunque in positivo con un bilancio stimato in 1.355.000 immatricolazioni e una crescita del 3,9% rispetto al 2013. Secondo il Centro Studi Promotor, il risultato del 2014, positivo ma ancora molto lontano dai livelli ante-crisi, non sarà una conseguenza della ripresa economica, che ancora non si delinea, ma deriverà essenzialmente dal fatto che la domanda di sostituzione, troppo a lungo compressa negli ultimi anni, sta determinando un moderato incremento delle immatricolazioni. Ciò significa che gli italiani hanno acquistato meno automobili ma non hanno rinunciato ad esse; per cui anche le auto datate sono crollate e una certa quota di italiani è stata costretta a rottamare la propria auto per acquistarne una nuova. Questo, non solo perché dell’auto non si può fare  a meno (si pensi che l’82% degli spostamenti avviene in auto); ma anche perché negli ultimi anni il trasporto pubblico ha leggermente aumentato le tariffe.immatrciolazioni1

Una serie di dati positivi, ci inducono a pensare che addirittura il 2015 chiuderà in miglioramento rispetto al 2014. In particolare: i consumi di benzina e gasolio auto sono aumentati in settembre (+4,2%) e in ottobre (+1,1%); il traffico in autostrada è in ripresa (+0,8% da gennaio ad agosto); la raccolta di ordini di autovetture pure; il clima di fiducia degli operatori del settore dell’auto è in miglioramento e, come si è già detto, il parco circolante di autovetture è tornato ad aumentare. È evidente tuttavia che, anche in presenza di questi segnali, una ripresa delle immatricolazioni basata soltanto “sulla domanda di sostituzione obbligatoria” ha il fiato corto. Perché il mercato dell’auto possa ritornare a livelli di immatricolazioni compatibili con le esigenze del Paese occorre una robusta ripresa dell’economia.

Discreto, infine, l’andamento del mercato dell’usato che in novembre ha riportato una crescita del 7,3% grazie ai 372.943 trasferimenti di proprietà, al lordo delle mini volture (i trasferimenti temporanei al concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), che si confrontano con le 347.437 auto trasferite nello stesso periodo 2013. In gennaio-novembre l’incremento sfiora appena il 2% a 3.869.104 unità, rispetto alle 3.794.325 di un anno fa.logo_unraeab

Tra le tante proposte per rilanciare il settore dell’auto, c’è quella avanzata non meno di un mese fa dall’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) la quale chiede una riduzione dell’onerosità della mobilità individuale, attraverso una formula di detraibilità dei costi connessi all’acquisto dell’auto, con conseguenti benefici sull’impatto ambientale, sulla sicurezza e sull’occupazione. Il Piano prevede:

  • detraibilità 10% del costo di acquisto fino ad un massimo di 2.000 € in 4 anni
  • acquisto di un’auto nuova con emissioni fino a 120 g/Km di CO2
  • contestuale rottamazione di un’auto Euro 0, 1 o 2.

“Riteniamo che una simile manovra possa determinare un’aggiunta di 100.000 unità per il primo anno e poi via via a scalare fino a 55.000 unità nel medio termine – aggiunge Massimo Nordio, Presidente UNRAE. Anche la filiera automotive ne avrebbe comunque un beneficio nell’area dell’occupazione: l’aggiunta derivante dal piano consentirebbe un significativo saving occupazionale, permettendo di recuperare circa 1.000 addetti nei soli settori della distribuzione e dell’assistenza autorizzata dei veicoli.

Infine, l’aspetto ambientale. Le vendite aggiuntive determinate dal piano, a fronte della rottamazione di auto più vecchie, consentirebbero di risparmiare – secondo le stime – circa 400.000 tonnellate di CO2 nei 4 anni considerati. A livello di emissioni inquinanti – nello stesso periodo – verrebbero emesse 2.900 tonnellate in meno di monossido di carbonio. Il Presidente conclude rivolgendosi alle famiglie italiane: “E’ la prima volta che un’Associazione di Produttori di beni durevoli si rivolge direttamente a voi per scopi diversi dalla pubblicità, per chiedere di aiutarci ad aiutarvi e di far sentire la vostra voce per far valere, insieme ai diritti fondamentali, anche il diritto ad una mobilità sicura e rispettosa dell’ambiente, in un rinnovato quadro di sostenibilità economica”. E rivolgendosi alle Istituzioni e agli Imprenditori “se i benefici sono quelli che abbiamo raccontato, questo piano di detraibilità perché non farlo?”.

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