Per il terzo anno consecutivo, anche nel 2023, voglio proporvi un libro al mese, forse due, per raccontare chi siamo, da dove veniamo, dove vorremmo andare e come ci vogliamo arrivare. Perché la lettura può essere svago, intrattenimento, ma anche un valido esercizio per imparare a pensare e sviluppare una certa idea del mondo.
Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.
A quale nazione pensiamo, noi italiani, come modello ideale di progresso, opportunità, futuro e successo?
É probabile che vorremmo avere un’economia in crescita, una piena occupazione e la possibilità per chiunque voglia lavorare di poterlo fare. Magari vorremmo avere le migliori scuole e le più prestigiose università del pianeta. Ed ancora bellezze naturali valorizzate ed attrattive e prodotti culturali dall’influenza globale. Sogneremmo di poter definire con l’appellativo del “made in Italy” non solo un paio di scarpe, un abito di alta moda e un prodotto enogastronomico, ma anche un’app capace di costruire il futuro e un’idea che sappia cambiare il mondo.
Ci piacerebbe essere la nazione ideale nella quale chiunque voglia realizzare i propri sogni o abbia un progetto incontri le condizioni ideali per trasformarlo in realtà.
Infine, per amministrare questo paradiso, ci piacerebbe avere anche una classe dirigente progressista, sensibile, accogliente.
“Insomma, come dice Francesco Costa nel suo libro, vorremmo essere come la California, che infatti da secoli è considerata la «fine del mondo»: un paradiso di tolleranza, prosperità e paesaggi spettacolari, la terra promessa, la più pura incarnazione del sogno americano”.
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Il futuro è aperto per chi sa vivere il presente e per chi decide chi essere non nei prossimi 5 anni, ma nei prossimi 5 minuti.
Ma la realtà è che nel “Golden State” qualcosa negli ultimi anni si è inceppato, trasformando l’ideale supremo del “sogno americano” in un brutto incubo.
Come ci racconta il giornalista e vicedirettore del giornale “Il Post”, nel suo ultimo saggio “California. La fine del sogno”, l’ultimo censimento rivela, per la prima volta nella sua storia, che la popolazione residente è diminuita, da anni ormai le persone che lasciano la California sono di più di quelle che arrivano.
Un fenomeno più unico che raro, che potrebbe accadere solo in caso di guerre e catastrofi naturali, perché, come sappiamo bene, nella nostra epoca le persone vanno via dai posti che offrono meno opportunità per raggiungere posti che ne offrono di più.
Ma a ben vedere, scorrendo le pagine del libro, capiamo che questa crisi della California, per molti aspetti unica al mondo, ha le sue ragioni. Negli ultimi anni si sono sommati e potenziati a vicenda fenomeni tutt’altro che innocui: la crescita spropositata dei prezzi delle case, un radicalismo politico fine a se stesso ed infantile, la deriva meritocratica del mercato del lavoro fra chi ha un’istruzione di alto livello e chi no, le discriminazioni razziali, la crisi climatica, le crescenti disuguaglianze tra generazioni e una povertà che attacca sempre più persone hanno portato questo stato alla situazione attuale.
California
La fine del sogno
Autore: Francesco Costa
Editore: Mondadori
Anno: settembre 2022
Pagine: 204
Isbn: 9788804755210
Prezzo: € 19,00
Oggi la California, il Golden State, mecca del cinema, centro delle maggiori aziende Hi Tech del pianeta, paradiso dal clima sempre temperato e simbolo per eccellenza del sogno americano, si è trasformata nel suo opposto, uno stato da cui per una ragione o l’altra molta gente sta fuggendo.
Perché dovremmo leggere “California. La fine del sogno” di Francesco Costa?
Il libro di Francesco Costa parlandoci del caso “California” in realtà ci illustra un destino che potrebbe interessare anche altri stati e nazioni.
La California è un grande esperimento sociale sul campo che mette in risalto quanto possa accadere quando tutti i nostri sogni si realizzano, come ha scritto l’autore: “le persone che hanno lasciato la California raccontano con gli occhi che brillano come adesso vadano a cena fuori, facciano sport. Il prezzo richiesto per far parte di questa esperienza di successo è altissimo. Per non parlare dei senzatetto, della criminalità… è uno Stato che sta soffrendo del fatto che i suoi desideri si sono avverati tutti”.
La crisi della California ci costringe a interrogarci sulla realtà che ci circonda e ci invita a stare attenti a ciò che desideriamo, perché potremmo ottenerlo.
Un ammonimento che già ci fece il grande Oscar Wilde, quando disse: “Ci sono due grandi tragedie nella vita: una, non ottenere quello che si vuole. L’altra, ottenerlo”.
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