Per il terzo anno consecutivo, anche nel 2023, voglio proporvi un libro al mese, forse due, per raccontare chi siamo, da dove veniamo, dove vorremmo andare e come ci vogliamo arrivare. Perché la lettura può essere svago, intrattenimento, ma anche un valido esercizio per imparare a pensare e sviluppare una certa idea del mondo.
Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.
“La tirannia del merito – Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti” di Michael J. Sandel è un libro incisivo e profondo che analizza la nostra società, in cui esiste una netta divisione tra vincitori e perdenti. L’autore si muove sapientemente tra filosofia, politica ed economia per mostrare come il merito sia diventato il valore fondante della nostra società e come questo abbia portato ad una crisi sociale ed esistenziale.
Sandel sostiene che l’ideologia del merito ha preso il posto di quella dell’uguaglianza come base fondante della legittimazione del successo e che l’idea che l’individuo possa raggiungere il successo solo per il proprio merito è ingannevole e totalmente irrealistica. Egli contesta il presupposto che i ricchi e i fortunati siano già meritevoli e che i poveri siano poveri perché non hanno fatto abbastanza per migliorare la loro situazione.
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Ogni giorno prendiamo migliaia di decisioni e non sempre abbiamo il tempo necessario per raccogliere tutte le informazioni necessarie per prendere la migliore decisione possibile. Proprio per sopravvivere a queste situazioni, facciamo involontariamente ricorso ai pregiudizi – ai bias – che intervengono nelle nostre scelte decisionali molto più spesso di quanto pensiamo.
Il libro analizza inoltre il fallimento dell’idea di successo come conseguenza di una competizione meritocratica equa e come questo fallimento abbia portato ad una crescente disillusione nei confronti della politica e delle istituzioni. In quest’ottica, Sandel dipinge un quadro cupo della società, in cui il successo è basato sulla capacità di mercificare titoli accademici ed esperienze e in cui la crescita economica non è in grado di garantire il benessere generale.
L’autore offre una critica radicale alla concezione del merito come virtù morale e come premio per la giusta condotta e la meritata ricompensa per l’impegno e la fatica. Al contrario, egli ci invita a pensare che il merito che l’individuo acquisisce possa anche dipendere da fattori che esulano dalla propria volontà, come ad esempio la classe sociale di origine, la nazionalità, il contesto economico e politico in cui si vive, i rapporti sociali e politici e così via.
La tirannia del merito
Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti
Autore: Michael J. Sandel
Editore: RCS MediaGroup (I libri del Corriere della Sera)
Anno: febbraio 2023
Pagine: 284
Isbn: No Isbn
Prezzo: € 9,90
In una società nella quale l’uguaglianza delle opportunità rimarrà sempre una chimera, il contraccolpo populista degli ultimi anni è stato una rivolta contro la tirannia del merito, che è umiliante e discriminatoria. Da questa ondata populista, dimostra il filosofo Michael Sandel, dobbiamo imparare: non per ripeterne gli slogan xenofobi e nazionalisti, ma per prendere sul serio le richieste legittime che ne sono all’origine. Sandel risponde così alla Brexit, al fenomeno Trump e all’avanzata inarrestabile dell’estrema destra in Europa, offrendo una strategia teorica e politica per ripensare il bene comune.
Perché dovremmo leggere “La tirannia del merito – Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti” di Michael J. Sandel?
“La tirannia del merito – Perché viviamo in una società di vincitori e di perdenti” è un libro importante e accessibile che offre una critica perspicace alla concezione del merito basata su un’ideologia meritocratica e che offre una visione alternativa in cui il merito e l’uguaglianza sono costrutti sociali e non valori assoluti e indiscutibili. L’autore ci invita a riflettere sulla necessità di creare una società più equa e più giusta basata sulla solidarietà e sulla condivisione, piuttosto che sulla competizione e sulla meritocrazia.
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