Nel suo saggio “Il potere delle abitudini”, Charles Duhigg ci spiega che un’abitudine può fare quasi tutto, anche sostituire la memoria

Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.

0
47
Nello slider la copertina del libro "Il potere delle abitudini" di Charles Duhigg - Smart Marketing

Per il quarto anno consecutivo, anche nel 2024 voglio proporvi un libro al mese, forse due, per raccontare chi siamo, da dove veniamo, dove vorremmo andare e come ci vogliamo arrivare. Perché la lettura può essere svago, intrattenimento, ma anche un valido esercizio per imparare a pensare e sviluppare una certa idea del mondo.

 

Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.

Eugene Pauly fu ricoverato alla fine del 1992 per una forma di encefalite virale. di norma un virus che crea attacchi di vomito, crampi allo stomaco ed altre complicanze intestinali, gli stessi sintomi di un’influenza, che però una volta curata è relativamente poco dannosa.

Relativamente perché, in alcuni casi, il virus può attaccare il cervello e fare danni molto seri, e questo è quello che successe a Eugene; il virus attaccò il lobo temporale mediale, un’area preposta, secondo gli esperti, alla formazione dei nuovi ricordi, causando un’amnesia anterograda.

Eugene Pauly perse la sua conoscenza semantica, non riusciva a ricordare il giorno della settimana né  i nomi delle infermiere o dei dottori, aveva difficoltà a rammentare le conversazioni che aveva appena fatto. Inoltre aveva perso la capacità di formare nuovi ricordi e anche parte della sua memoria a lungo termine era compromessa, non ricordava alcuni suoi amici e parte dei famigliari.

Larry Squire, uno specialista in memoria dell’Università della California a San Diego, che studiò il suo caso, ebbe modo di vedere che, nonostante Eugene Pauly non potesse ricordare cose nuove, ciò nondimeno riusciva, in qualche modo, a sviluppare nuove “abitudini”. Se ad esempio gli scienziati gli chiedevano di disegnare la mappa della sua abitazione egli non ne era capace, ma riusciva a prendere cibo e acqua dalla cucina ogni volta che aveva fame e sete e si alzava e andava in bagno ogni volta che ne aveva voglia.

Scopri il nuovo numero: “No Wi-fi zone!”

Ormai è tutto completamente automatico e involontario: azioni lo smartphone, leggi un contenuto, apri un’app, vedi una notifica, guardi un video, poi un altro, e intanto il tempo passa senza che tu te ne renda conto. E, inoltre, anche la tua attenzione verso quello che stavi facendo è scemata. Recuperarla significherà altro tempo. E via così sino alla prossima notifica, quando il circolo vizioso riprenderà.

Larry Squire concluse che Eugene Pauly non stava apprendendo nuove informazioni e che non si era creata alcuna memoria nella sua mente, tutto ciò che riusciva a fare era solo per abitudine. Poteva svolgere le sue attività quotidiane, come fare una passeggiata, mangiare, guardare un programma televisivo e altre ancora, perché erano diventate tutte un’abitudine.

Questa storia di Eugene Pauly, paziente diventato famoso nella letteratura scientifica con la sigla EP, è quella che lo scrittore e giornalista del New York Times Charles Duhigg ha deciso di raccontare all’inizio del suo saggio best seller “Il potere delle abitudini – Come si formano. Quanto ci condizionano. Come cambiarle”, per spiegare il potere, quasi miracoloso, delle abitudini.

Le abitudini funzionano con un meccanismo che gli esperti hanno diviso in tre passaggi consequenziali: uno stimolo, una routine e una ricompensa.

Questo meccanismo semplice è tuttavia molto potente e può, come il caso di Eugene Pauly dimostra molto bene, sopperire a patologie neurologiche molto serie, anche ad una grave amnesia anterograda.

Le abitudini sono croce e delizia di neurologi, psichiatri e psicologi, che le studiano da anni, e il loro potere, nel bene e nel male, può influenzare pesantemente le nostre vite.

Nell'immagine la copertina del libro "Il potere delle abitudini" di Charles Duhigg - Smart Marketing

Il potere delle abitudini

Come si formano. Quanto ci condizionano. Come cambiarle.

 

Autore: Charles Duhigg

Editore: TEA

Anno: settembre 2014

Pagine: 432

Isbn: 9788850236909

Prezzo: € 12,00

Pensiamo alle abitudini “tossiche” come quelle dei giocatori patologici o degli alcolisti, ma anche a quelle “routine” positive che una volta acquisite possono trasformarci da pantofolai incalliti a sportivi determinati e da procrastinatori seriali a modelli di efficienza.

Tuttavia le abitudini non sono studiate solo dai neurologi, ma anche dagli esperti di marketing, che da anni utilizzano il loro meccanismo per vendere prodotti e servizi. 

Insomma un libro sorprendente ed emozionante che indaga la formazione delle abitudini sia a livello individuale che collettivo, nelle aziende e nelle istituzioni.

Perché dovremmo leggere “Il potere delle abitudini – Come si formano. Quanto ci condizionano. Come cambiarle” di Charles Duhigg?

Si tratta di un saggio denso ed entusiasmante che condensa nelle sue 430 pagine tantissimi esempi e storie, dalle più celebri alle più misconosciute, per spiegare natura, evoluzione e funzionamento delle abitudini, sia di quelle più semplici che di quelle più complesse, il tutto con quel mix di divulgazione di stampo anglosassone e storytelling che avvince il lettore dalla prima pagina e non gli fa sembrare di star leggendo un rigoroso saggio scientifico.

Alla fine della lettura, scopriremo che le abitudini sono potenti ma non sono un destino: si possono ignorare, cambiare, sostituire o… mantenere. Sta a noi scegliere!

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

Iscriviti per restare in contatto con Smart Marketing. Senza perderti nulla!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.