Nella “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” i dati diffusi sono drammatici e fotografano un problema che si deve affrontare anche, e soprattutto, con l’educazione nelle scuole

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Nell'immagine una giovane donna con i segni della violenza - Smart Marketing
Collage fotografico con foto di Oleg Magni da Pexels.

Nell’anno in corso sono stati 109 i femminicidi, il 40% del totale di tutti gli omicidi commessi.

Di questi ben 93 sono avvenuti in contesti familiari ed affettivi e, in particolare, 63 per mano del partner o dell’ex partner.

Sono questi i numeri, non solo allarmanti ma pure drammatici, emersi dai dati diffusi in occasione del 25 novembre, “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”.

Tragica la fotografia che emerge dai numeri del report sugli omicidi volontari aggiornato settimanalmente dalla Polizia Criminale, con un focus sulle vittime di genere femminile, pubblicato sul sito del Viminale. Nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia, commessi soprattutto da mariti e compagni (il 34%) oppure dagli ex (il 28%). Nel 72% dei casi di femminicidio l’autore è il marito o l’ex marito: una volta su due è stata usata un’arma da taglio.

Dati che, in percentuale, mostrano un aumento consistente delle vittime di genere femminile (+8%) rispetto allo stesso periodo del 2020. In crescita anche tutti i delitti commessi in ambito familiare-affettivo, che passano da 130 a 136 (+5%). Anche in questo caso è significativo l’aumento delle vittime donne (+7%), e tra queste quelle uccise per mano del partner o dell’ex partner (+7%).

Nell'immagine una giovane donna con i segni della violenza - Smart Marketing
Foto di Oleg Magni da Pexels.

Un problema che riguarda tutta l’Europa, ma con un incremento nei paesi latini, storicamente più maschilisti; in questo preoccupante scenario, l’Italia si attesta stabilmente, e da anni, ai primi posti della classifica.

Una vera e propria piaga, quella dei femminicidi nella nostra nazione, che si deve affrontare non solo con un inasprimento delle pene e con politiche di sostegno, anche economico, per le donne che denunciano, ma, soprattutto, con un serio lavoro di divulgazione ed educazione nelle scuole, anche primarie, dove spesso e volentieri i bambini riproducono in classe e con i compagni tutti quei comportamenti che apprendono in casa.

Senza scordare l’insegnamento di Jean Piaget, che diceva che i bambini non fanno quasi mai ciò che gli chiediamo di fare, ma piuttosto ciò che vedono fare a noi, poiché, concludeva  il grande pedagogista svizzero parafrasando Oscar Wilde: “La prima forma d’amore, è l’imitazione”.

Noi di Smart Marketing, con una redazione composta quasi prevalentemente di donne (molto prima che fosse di moda e politicamente corretto), vogliamo augurare che in un futuro, che speriamo vicino, non ci sia più bisogno di una “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, per capire il valore, il rispetto e i diritti di ogni essere umano, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (e orientamentri sessuali)”, come recita il primo comma dell’Articolo 3 della nostra Carta Costituzionale.

 

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