Net Art: L’arte di fare network – un’anima immortale

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Quando arte e comunicazione si incontrano in un nuovo paradigma, in continuo movimento.

Nuovi modelli di comunicazione sono all’ordine del giorno, diverse sono le opportunità di interagire e di vivere un’esperienza di una comunicazione innovativa, fatta di linguaggi e contenuti nuovi con un’unica parola d’ordine: condivisione e libero accesso ai contenuti. Contenuti freschi, diversi, linguaggi di programmazione, contenuti multimediali, interattività spinta, sempre in connessione.

E’ questa la Net Art.

Questo bisogno incontrollabile di una forma d’arte che sposi il cambiamento e sia al passo con i tempi, in continua trasformazione e velocità che cambia volto e cambia essenza dove i contenuti, i messaggi e significato si mescolano all’esperienza della fruizione sul web. Un’associazione di “rete” ed estetica che aggira la tradizionale modalità di fruizione in Gallerie e Musei, demandando il ruolo principale ad internet o ad altre reti telematiche. Un’arte di carattere con principi ben definiti che ne identificano la tipologia in un genere artistico che si differenzia attraverso la sua capacità di fare network ed attraverso il suo “essere connesso”, una forma d’arte digitale, capace di evolvere e adattarsi.

Quando si parla di net art, bisogna immaginare caratteri alfanumerici e caratteri speciali (punteggiatura, accenti etc…) che vanno a “disegnare” soggetti reali e riconoscibili, spesso utilizzata per realizzare ritratti, panorami e nature morte, ma anche pubblicità e volti “viventi” seppur innaturali. Sfruttando proiettori sempre più avanzati e precisi, si riescono a realizzare espressioni facciali simili a “statue viventi”, un fenomeno che sta prendendo sempre più piede, comunemente identificato in Face Hacking che potrebbe essere associato ad un personaggio virtuale sempre più personalizzato al tempo dei social.net-art-2-min

D’altronde l’arte di fare network è una pratica da sempre stimata e riconosciuta anche se oggi è per lo più telematica e demandata alle community e ai social. E se “l’arte è immortale”, nell’immaginario comune lo è ancor di più quella in rete dove, ciascun contenuto diventa “ripescabile” ed ancor più naturale viene l’associazione della net art con i social network avendo in comune la creazione di contenuti innovativi, con comunicazione interattiva che ne stimolano la condivisione e che non potranno essere “cancellati” dalla rete che intrappola e porta all’immortalità.

Keats, nella sua ode su un’urna greca, affermava che l’arte è perfetta, poiché immortale, ma statica e immobile un paradigma che a distanza di tempo è cambiato proprio per la sua dinamicità ed opportunità di essere viva e in continuo movimento.

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