Abbiamo sempre pensato, o per lo meno l’ho sempre pensato io, che gli anziani – gli over 65 –, non essendo propriamente dei nativi digitali, fossero avulsi dalla tecnologia e che la guardassero con estrema diffidenza. Che parole/oggetti come digitale, smartphone e social, fossero lontanissimi da loro. E che, in generale, fosse una generazione non troppo “smart” per quanto riguarda il mondo di internet e dintorni.
Niente di più sbagliato.
A dirlo è una indagine commissionata da Bnp Paribas Cardif e realizzata da AstraRicerche su un campione di oltre 700 Senior tra i 65-85enni. La prima dimostrazione di quanto detto è la metodologia con cui è stata condotta questa indagine: interamente online.
I due terzi degli intervistati – il 66,2% – ha dichiarato di utilizzare lo smartphone e i social network in maniera autonoma e oltre 4 su 10 affermano di amare la tecnologia, anche per via dell’aumentata facilità di utilizzo. Un dato interessante è che, per la maggior parte di loro – il 57,1% –, i social network assolvano pienamente alla loro mission (più o meno iniziale e più o meno dichiarata) di aiutare ad accorciare le distanze e connettere le persone tra loro: proprio grazie ai social si sentono meno isolati.
Quello che emerge da questa indagine è che gli anziani hanno una visione ottimistica della vita e soprattutto proiettata verso il futuro: amano viaggiare, praticare sport o vivere attività culturali e prendersi cura della propria persona.
Insomma, il mio assunto iniziale è stato totalmente stravolto. E ne sono felice.
D’altronde, a pensarci bene, avrei potuto anche non scomodare l’indagine di Bnp Paribas Cardif e realizzata da AstraRicerche. Mi sarebbe bastato vedere come si comportano i miei genitori. Ad esempio, mia madre (che va bene, non ha oltre 65 anni, ma non ne è troppo distante), riesce ad essere contemporaneamente su Whatsapp, guardare la televisione, condividere immagine e video e parlare con chi le sta intorno.
Se non è essere “smart” questo, allora non so cosa lo possa essere.