Perché i vaccini hanno questo nome?

Esplorare il significato delle parole è sempre il migliore esercizio per comprendere la contemporaneità

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Foto di Ulrike Leone da Pixabay

In questi giorni una delle parole più usate, ascoltate e ribattute da telegiornali, politici, agenzie di stampa, social media, insomma da tutti quanti noi, è: Vaccino.

Il Vaccino è considerato uno dei traguardi più importanti della medicina; l’OMS ha dichiarato in più occasioni che i vaccini nel loro complesso sono il più grande successo in campo medico di sempre, ed hanno salvato più vite umane di qualsiasi altro farmaco o terapia.

Anche se i movimenti no vax e quelli pseudoscientifici continuano a demonizzarli, oggi, in piena emergenza sanitaria da Coronavirus, virologi, biologi e epidemiologi, ma anche molti di noi, non vedono l’ora che la scienza scopra il vaccino per il SARS-CoV-2.

Sappiamo che i progetti scientifici in tal senso a livello globale sono diversi, ma che quelli arrivati alla fase di sperimentazione sull’uomo sono pochi ed ancora meno quelli autorizzati.

Foto di Chokniti Khongchum da Pexels
Foto di Chokniti Khongchum da Pexels

Ma se oggi ci riscopriamo tutti quanti più interessati al tema vaccino, cosa sappiamo davvero di questo interessantissimo argomento?

Poco, forse pochissimo, ed è un peccato, perché non si dovrebbe aspettare una pandemia per approfondire un argomento che ci riguarda tutti e ci può salvare la vita.

Io non sono un biologo, né un virologo, né un infettivologo, sono un giornalista e credo nella forza e potenza delle parole. Ed è proprio dalla parola che voglio partire per approfondire innanzitutto la mia, ma se avrete la bontà di seguirmi, anche la vostra conoscenza del termine “vaccino”.

Cominciamo, come mi ricordava la mia maestra di italiano delle medie, dall’etimologia della parola.

Il termine “vaccino” deriva dal latino vacca, parola che identifica la mucca. E questa è già una scoperta sorprendente; perché, dovremmo chiederci, per identificare uno dei migliori rimedi al mondo contro le malattie si usa un termine che indica un animale così umile, perché non si è scelto un animale più regale, dal portamento più nobile? Che so, un leone o un lupo?

Foto di Ulrike Leone da Pixabay
Foto di Ulrike Leone da Pixabay

Il motivo chiama in causa un’altra parola: Vaiolo, una delle peggiori piaghe dell’umanità, una malattia infettiva estremamente virulenta e mortale con la quale l’uomo ha dovuto convivere per tantissimo tempo. Ebbene, nel 1796 il grande medico britannico Edward Jenner, osservando le mungitrici di una fattoria che avevano contratto il “vaiolo bovino”, una forma molto meno pericolosa del vaiolo umano, si rese conto che, dopo essere guarite, non contraevano poi la variante umana.

Jenner provò allora un esperimento: estrasse una piccolissima quantità di materiale prelevato dalla pustola di una mucca e lo iniettò nel corpo di un bambino di 8 anni, che contrasse una lieve forma di malattia da vaiolo bovino, ma poi risultò immune alla variante più pericolosa del vaiolo umano.

Insomma, Edward Jenner aveva scoperto una maniera di immunizzare gli esseri umani da una malattia letale, inoculando una versione diversa e meno letale della malattia stessa per far sì che l’organismo dei soggetti sviluppasse i propri anticorpi. Chiamò questo rimedio Vaccino (appunto dal nome latino della mucca) e diede avvio alla pratica della vaccinazione.

Scopri il nuovo numero > Reset

Dopo aver parlato, a febbraio, dell’interconnessione in “Virale” ed esserci interrogati a marzo sulla situazione attuale in “Tutto andrò bene (?)”, oggi, con “Reset”, vogliamo parlare di soluzioni concrete. L’online ed il digitale saranno quantomai utili per offrire soluzioni e creare nuove opportunità.

Come avete visto, anche la semplice etimologia della parola che potete trovare in qualunque buon vocabolario o su Wikipedia ci ha aperto un mondo di significati e fornito una serie di spunti per approfondire e rendere più vasta la nostra conoscenza.

La ricerca del significato di tutte quelle parole che usiamo e delle quali magari ignoriamo l’origine, e delle volte anche il significato, può diventare un ottimo esercizio per concentrare la nostra attenzione, allenare la nostra mente ed accrescere le nostre competenze; tre risultati mica da poco in un mondo come il nostro, dove siamo sommersi da stimoli ed informazioni che spesso non riusciamo ad ordinare.

Foto di Retha Ferguson da Pexels
Foto di Retha Ferguson da Pexels

Ma perché abbiamo parlato proprio oggi della parola “vaccino”?

Un primo motivo potrebbe essere che è il momento adatto, vista l’emergenza sanitaria in corso, ma in realtà ne parliamo oggi perché l’esperimento di Jenner, che abbiamo sopra esposto, si svolse proprio il 14 maggio del 1796, ossia 224 anni fa; e mi è sembrato doveroso ricordare questa parola, che oggi, molto più che negli ultimi anni, è divenuta di vitale importanza per le nostre vite.

Se, come spero, vi è venuta voglia di approfondire il significato di altre parole molto usate di questi tempi, ma delle quali non sempre abbiamo chiaro il significato, ve ne suggerisco una da analizzare, della quale forse vi parlerò in un futuro articolo; questa parola è: “spillover”.

Un termine nato in ambito economico, ma che in seguito ha assunto un significato anche in campo biologico. Troverete anche un ottimo libro scritto dal giornalista scientifico David Quammen su questo termine, che dovremmo necessariamente imparare a conoscere, perché nel futuro avrà sempre più una fondamentale importanza per tutti noi.

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