Plastilina, stop motion e ironia: la ricetta di Levi’s per uno spot iconico

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Quando parliamo di jeans, non si può non parlare di Levi’s, che ha costruito un brand iconico attraverso l’uso sapiente di spot e campagne pubblicitarie diversissime per tecnica, storia e struttura, ma, come direbbe Douglas B. Holt, autore di Cultural Branding, intercettando di volta in volta le tensioni sociali e culturali alla base dei miti che decideva di fare propri.

Scegliere uno spot iconico dall’archivio di Levi’s è difficile perché c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Ma dovendo scegliere voglio cominciare da uno spot del 1995 che è caratteristico perchè realizzato con la plastilina nella tecnica del passo 1 o stop motion, ossia quella tecnica di animazione che prevede l’uso di personaggi di plastilina che vengono mossi e fotografati, rimossi e fotografati, e poi ancora, ed ancora, fino a creare attraverso circa 8 o 16 pose al secondo l’idea del movimento. La tecnica, per capirci, usata per i cartoni animati Wallace & Gromit o Nightmare Before Christmas.

A fronte di una tecnica così laboriosa e difficile, la storia dello spot Levi’s Double Stitched è semplicissima: c’è un incendio, una ragazza in pericolo da salvare, un macho che interviene e porta a termine la missione con una moto e grazie anche ai suoi Levi’s 501 Double Stitched. Fine.

L’effetto ed il successo di questo spot che omaggiava in parte il famoso spot dei Levi’s 501 del 1985 con l’appena 23enne Nick Kamen che si spoglia in una lavanderia a gettoni, fu strepitoso, anche perchè, così come per tutti gli altri suoi spot, la colonna sonora era ricercata e curatissima, questa volta affidata a Shaggy con la sua celebre Boombastic.

E voi vi ricordate questo spot?

Cosa ne pensate?

Fatemelo sapere nei commenti.

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