Raffaello Castellano (543)
Fu verso la fine dell’ottobre del 2014 che nacque l’idea di organizzare una serie di workshop sul “Marketing Culturale”, durante uno degli appuntamenti dell’iniziativa Expo Grottaglie e Dintorni, all’interno della sala conferenze del Castello Episcopio. L’amico e organizzatore dell’evento, Massimo Giusto, ed il sottoscritto, attorniati da alcuni importanti intellettuali e poeti, tra i quali Silvana Pasanisi, Bartolo Benegiano e Franco Silvestri, cominciarono a parlare di economia della cultura.
Le domande che ci ponemmo furono queste:
Come fare fronte, in tempi di crisi come questi, alla crescente domanda di cultura che da più parti arriva?
Dove possono le associazioni di volontariato, di promozione sociale e culturali trovare i soldi per progettare, organizzare e promuovere tutte quelle iniziative che rappresentano la vivacità, ma pure l’identità più profonda di un luogo?
Come barcamenarsi in un mondo dove, fra tagli alla cultura, pareggi di bilancio, patti di stabilità e attività commerciali che falliscono quotidianamente i migliori e più motivati operatori culturali e le associazioni più propositive si trovano nell’impossibilità di realizzare qualsivoglia iniziativa?
Come ci riporta il rapporto 2014 “Io sono Cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la Crisi”, pubblicato da Fondazione Symbola ed Unioncamere, il Sistema Produttivo Culturale Italiano, con le sue 443.458 imprese (il 7,3% dell’economia italiana), i suoi 1,5 milioni di occupati (pari al 6,2% dell’economia italiana) e gli 80 miliardi di ricavi, pari al 5,7% del PIL, rappresenta un settore non solo strategico, ma pure nevralgico e strutturale di una qualsivoglia ripresa economica.
La domanda, allora come oggi, è: cosa devono fare le associazioni culturali, di volontariato e di promozione sociale per attrarre investimenti in un settore che produce ricavi superiori a quello automobilistico?
L’evento formativo “Project Cycle Management e Fund Raising – Progettazione Strategica e Sostenibilità Finanziaria per realizzare la mission delle Organizzazioni di Volontariato” nasce per dare risposte concrete alle domande che noi ci ponemmo allora e che molte associazioni ed operatori culturali si pongono quotidianamente.
Il workshop si svolgerà in due incontri successivi:
- Venerdì 10 aprile dalle ore 16.00 alle ore 20.00 presso la Sala Convegni del Castello Episcopio di GROTTAGLIE (TA). Ingresso gratuito.
- Sabato 11 aprile dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30 presso il Laboratorio Urbano MEDITERRANEO, via Trento (accanto all’Ufficio Postale), SAN GIORGIO JONICO (TA). Ingresso gratuito con prenotazione.
Il progetto ha intercettato l’interesse di diverse organizzazioni del settore, in primis quella di Luigi Caretta, Presidente provinciale dell’ACSI di Taranto (associazione organizzatrice) e dell’A.T.S. Urban Blue ACSI Laboratorio Urbano Mediterraneo di San Giorgio Jonico, ed ha visto la collaborazione delle Associazioni ERIS, Prometeo Video Lab. e Centro Soccorso Mare di Taranto ed il patrocinio dei Comuni di San Giorgio Jonico e Grottaglie e dell’Istituto d’Istruzione Professionale I.I.P. di Taranto.
Diversi gli attori, fra associazioni e attività commerciali e professionali, che hanno voluto sostenere l’iniziativa, tra cui l’APS SocialeNetwork, l’Associazione Menti Urbane, la Proloco di Grottaglie, il Centro Servizi Volontariato di Taranto, il Panificio San Giorgio, il Bar – Caffetteria Barbapapà, l’Antica Trattoria Al Castello, il B&B Al Castello (tutte di San Giorgio Jonico) e il Laboratorio Analisi Burano e Santilio di Grottaglie. Main Sponsor dell’iniziativa è l’azienda CISA spa di Massafra, Mediapartner del progetto, il mensile on-line di Comunicazione, Marketing e Social Media, Smart Marketing.
Come concludere, infine?
Le parole più ispirate che ho trovato sono quelle del filosofo britannico Herbert Spencer, che disse: “Lo scopo supremo della formazione culturale non è l’erudizione, ma l’azione”; ed infatti questo evento formativo è una vera e propria chiamata all’azione, per reagire con vigore e fiducia ad una crisi che è grave ma non senza speranza. La cultura può essere l’arma giusta per sconfiggerla, ed una volta tanto non ce lo dice, o chiede, l’Europa, ma lo dicono i numeri di questo comparto, e quelli, si sa, non si possono contestare.