Pubblicità durante il lockdown: 3 approcci comunicativi

0
2790

Il mondo, lo vediamo tutti ogni giorno, sta vivendo un rapido cambiamento che ha avuto inizio con il lockdown e l’emergenza sanitaria. Non solo sono cambiate le nostre vite e il nostro modo di approcciarci al Web, con la diffusione di video e sistemi di messaggistica, ma anche il modo di fare pubblicità. Tutte le aziende hanno dovuto ripensare al modo in cui trasmettere i messaggi commerciali in questa fase, per parlare nel migliore dei modi a consumatori chiusi in casa. Meglio mantenere la comunicazione pre lockdown o utilizzare nuovi approcci? Ecco i risultati di uno studio del gruppo Dentsu Aegis Network e Toluna che presenta i 3 approcci comunicativi utilizzati dalle aziende.

I 3 macro approcci alla comunicazione pubblicitaria durante il lockdown

Dentsu Aegis Network e Toluna, agenzie di ricerca specializzate in digital marketing hanno realizzato uno studio per analizzare gli approcci alla comunicazione pubblicitaria durante il lockdown. I risultati hanno permesso di capire come il mondo della pubblicità abbia risposto all’emergenza coronavirus dei primi mesi del 2020.

Scopri il nuovo numero: Tutto è Comunicazione

La comunicazione è diventata centrale nella vita di tutti noi ed è cambiata molto nell’ultimo periodo a causa dell’epidemia. Abbiamo assistito all’esplosione di nuove piattaforme digitali come Zoom, alla comparsa degli scienziati nei talk show televisivi e ad una comunicazione di brand incentrata su valori diversi rispetto al recente passato.

Tutte le aziende, infatti, hanno dovuto rivedere le strategie di comunicazione, la creatività dei messaggi e la pianificazione della distribuzione. Sono stati così individuati tre macro approcci usati dal brand per fare pubblicità durante il lockdown:

  1. Approccio go ahead: è l’approccio utilizzato da tutte quelle aziende che hanno deciso di mandare in onda uno spot progettato già prima della pandemia e dell’emergenza COVID-19.
  2. Approccio capitalize: è la strategia utilizzata dalle aziende che hanno creato uno spot adatto alle circostanze, ad esempio usando lo slogan #andratuttobene e #iorestoacasa.
  3. Approccio adaptive: si tratta delle aziende che hanno modificato in parte spot televisivi progettati prima del coronavirus, aggiungendo codini o scritte in sovraimpressione.light-london-adverts-piccadilly-circus-34639

Pubblicità e COVID-19: le modalità di ricerca

La ricerca condotta da Dentsu Aegis Network e Toluna ha coinvolto ben 2.250 intervistati in Italia, suddividendoli in gruppi uguali tra loro per criteri socio-demografici, conoscenza e acquisto dei prodotti pubblicizzati. Ogni gruppo ha poi visto uno specifico spot e sono state analizzate le reazioni sulla base di 4 KPI:

  • Gradimento;
  • Coerenza con il contesto e il momento storico;
  • Percepito di marca;
  • Considerazione dei prodotti e servizi pubblicizzati.

Gli stessi 15 spot oggetto della ricerca sono stati raggruppati e suddivisi sulla base degli approcci go ahead, adaptive e capitalize.  I risultati hanno dimostrato che le aziende che avevano realizzato uno spot su misura per il COVID-19 secondo l’approccio capitalize hanno ottenuto i migliori risultati, ma in molti casi non fare nulla e adottare una strategia go ahead ha portato a risultati pressoché identici.

Cosa si può dedurre? Lo studio ha dimostrato come mantenere gli spot e la comunicazione pubblicitaria programmata sia un modo sicuro per preservare una percezione positiva del brand nella mente dei consumatori, generando un circolo virtuoso.  L’approccio adaptive, invece, è stato quello che ha ottenuto i risultati di impatto e gradimento più bassi, probabilmente a causa delle diverse settimane di esposizione a pubblicità e raccomandazioni sul tema Coronavirus. Il pubblico, secondo i risultati dell’indagine, ha continuato a premiare il brand che comunicava in modo uguale al periodo pre-emergenza.questions-answers-signage-208494

Pubblicità e COVID-19: l’importanza del contesto

Analizzando in modo ancora più approfondito i risultati dell’indagine emergono anche dati utili a capire come affrontare il futuro dal punto di vista della pubblicità e come tornare alla normalità. Quello che è rimasto il miglior modo di comunicare è un messaggio pubblicitario basato su valori profondi e fondanti dei marchi, rassicurando allo stesso tempo i consumatori.

Si conferma, quindi, l’efficacia di un approccio go ahead in cui i brand rispondono alle circostanze facendo leva sul sentiment dei consumatori, ma non modificano la comunicazione cercando di adattarla all’emergenza sanitaria. Sicuramente in un contesto socio-economico che sta cambiando, le aziende devono imparare a guardarsi attorno per adattare le strategie di comunicazione e comprendere le nuove abitudini e necessità dei consumatori, senza tuttavia stravolgere la loro identità e valori storici.

Ti è piaciuto? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti. Rispondiamo sempre.

SmakNews_Smart_Marketing_logo_SResta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del marketing e della comunicazione.

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

Iscriviti per restare in contatto con Smart Marketing. Senza perderti nulla!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.