Ivan Zorico (348)
Che l’online sia il futuro, se non già il presente, è cosa nota. Interi settori merceologici, l’informazione, finanche la vita sociale, viaggiano da tempo sulla rete. E laddove ci sono interessi ed audience, si sa, c’è la pubblicità.
Alcuni operatori del settore – me compreso – sostengono che la pubblicità online sia molto più efficace della pubblicità tradizionale dove, per intenderci, per pubblicità tradizionale, ci si riferisce all’acquisto del paginone sulla carta stampata, ai 30 secondi in prime time in tv, o alle affissioni presenti per le strade della nostre città.
Questa valutazione deriva dal fatto che con la pubblicità online (banner sui siti internet, ads sui social network, azioni sul mobile, ecc.) abbiamo la possibilità di indirizzare le campagne pubblicitarie ad un preciso target, rimodulare molto più velocemente il messaggio e, cosa estremamente importante, analizzare precisamente il ROI (return on investment).
L’attenzione che prestiamo a queste tematiche è molto alta e vi teniamo aggiornati sulle ultime novità:
Pubblicità online Vs Pubblicità tradizionale: chi vince?
Uno studio condotto di recente da MarketingSherpa su un target di americani e utilizzatori di internet dai 18 anni in su, ha rivelato che la pubblicità tradizionale incide più efficacemente di quella online sulle scelte di acquisto. Viene infatti riconosciuta un maggiore grado di veridicità alla pubblicità tradizionale (la tabella riporta tutte le percentuali) che si traduce in fiducia da parte del consumatore e, quindi, in un conseguente processo di acquisto.
Probabilmente la consuetudine ad ascoltare e recepire messaggi pubblicitari di tipo tradizionale incide ancora molto sulla nostra percezione ed abitudini di acquisto. Di certo questa ricerca dimostra che la pubblicità online, da sola, ancora non può essere abbastanza e che, la pubblicità tradizionale, ha ancora qualcosa da dire. Un giusto mix di queste leve promozionali potranno quindi determinare il successo (o l’insuccesso) di una campagna pubblicitaria. La conoscenza del mercato, le abilità e le competenze trasversali, faranno la differenza.
