Simona De Bartolomeo
Cosa hanno in comune film come “Il passato è una terra straniera”, “Marpiccolo”, “L’anima gemella” e “Liberate i pesci”? Semplicemente il luogo dove sono stati girati: la calda, colorata e accogliente Puglia.
Le opere che potremmo nominare sono numerose e molto differenti tra loro, dalle favole noir di Sergio Rubini ai film-denuncia, dai B-movie fine anni settanta alle pellicole in bianco e nero. Ma vediamo cosa spinge registi diversi, per stile e genere, a scegliere questi luoghi baciati dal sole e dal mare.
Nel 2007 viene istituita l’Apulia Film Commission, con l’obiettivo di attrarre produzioni cinematografiche e televisive al fine di incrementare lo sviluppo economico. Secondo i dati della Film Commission, dall’anno della sua istituzione fino al 2013, si è passati da 9 produzioni audiovisive a ben 56, divise in: 19 lungometraggi, 8 documentari, 10 cortometraggi, 2 spot, 1 serie web, 5 videoclip, 8 tv show, 1 web movie e 2 serie televisive. Oltre 10 milioni e mezzo di euro di impatto sul territorio generati da queste produzioni e rispetto al 2012 si è registrato un aumento del 51% dei prodotti realizzati e del 161% di impatto economico.
Le cause di questo forte incremento vanno individuate sicuramente nei fantastici paesaggi di cui la regione dispone, nel clima mite, nei colori della natura che creano scenari unici, nei suggestivi borghi antichi che la storia ha lasciato, ma non è solo questo.
I famosi registi nazionali ed internazionali in Puglia trovano anche la professionalità, vengono a contatto con maestranze capaci e preparate, e quest’ultime hanno così la possibilità di svolgere il proprio mestiere sul luogo. Negli ultimi anni, infatti, molti sono i corsi di formazione nati per creare professionisti nei mestieri più richiesti nel mondo del cinema.
Tutto questo è, e dovrà essere sempre di più, motivo di sviluppo economico per il territorio pugliese, basti pensare alla mole di turisti attratti dalla possibilità di vedere dal vivo le location dei loro film preferiti.
Un regista italiano su tutti, Sergio Rubini, ha girato nella natia Puglia gran parte dei suoi lavori, sottolineando sempre il forte legame che unisce la sua terra alla sua infanzia. Ultimamente anche il regista Ferzan Ozpetek sembra essersi innamorato del Salento e spesso decide di ambientare le sue storie nel capoluogo leccese e nei paesi limitrofi.
Nell’ambito internazionale, invece, il regista premio Oscar, Paul Haggis ha scelto come location del suo film “Third Person”, la città di Taranto ed in particolare il suo centro storico, utilizzando anche attori e comparse del luogo.
Altro esempio di come il legame Cinema-Puglia sia ormai consolidato è il BIF&ST (Bari International Film Festival), il festival internazionale del cinema di Bari, nato nel 2009 da un’idea del giornalista e produttore Felice Laudadio. Negli anni il Bif&st è cresciuto di importanza, avvalendosi della presenza di stimati registi, attori ed esperti del settore e riuscendo ad attirare a sé l’attenzione dei media e di un eterogeneo pubblico di appassionati.
Possiamo dire con certezza, quindi, che nel tacco dello stivale gli stimoli e le ispirazioni per lo scenario cinematografico non mancano, si dovrebbe cercare di sfruttare al meglio questo trend positivo degli ultimi anni, trasformandolo in strumento di sviluppo socio-economico, turistico e culturale. Il fine di tutto deve essere la valorizzazione non solo del paesaggio naturale che la Puglia offre, ma anche dei numerosi professionisti del settore e dei giovani talenti locali, con l’obiettivo di convertire quello che può nascere come una passione in una vera e propria realtà occupazionale, che doni alla regione la rilevanza e lo splendore che merita.