Ma sì dai, oggi non mi alleno… non seguo quella lezione… non mi sveglio presto al mattino.
Seguire un percorso di crescita non è semplice. E non è semplice perché se tutti condividiamo la positività che accompagna il concetto di crescita, è l’idea del percorso che mostra le maggiori crepe. A parole tutti vogliono crescere o raggiungere degli obiettivi (che non significa assolutamente avere successo), ma non tutti sono disposti a intraprendere un percorso prima, e a perseguirlo giorno dopo giorno poi.
Ogni giorno, volendo, abbiamo mille motivazioni (c’è chi le chiamerebbe scuse) per saltare quel piccolo pezzo di attività che sommato agli altri, alla fine, ci porterebbe a raggiungere il nostro obiettivo. Solo che se realmente il nostro perché è forte e se abbiamo ben pianificato il percorso (ossia ci siamo dati dei micro-obiettivi alla nostra portata), queste motivazioni dovrebbero diventare secondarie.
Quando hai una passione grande o un obiettivo forte, non conosci distrazioni e scuse.
Da qualche mese frequento un corso di beach volley. Mi piace un sacco, mi diverte e mi tiene in forma allo stesso tempo. Ma non è questo il punto. Il punto è nella storia che sto per raccontarti.
Qualche giorno fa, facendo quattro chiacchiere con l’allenatore a fine allenamento, mi ha raccontato che anche lui si stava allenando (non come me per divertirmi e migliorare un po’) per arrivare fisicamente preparato e per poter dare il meglio di sé ai tornei che di lì a poco avrebbe disputato. Mi dice: “la parte tecnica la diamo per scontata a certi livelli, quello che fa la differenza è come fisicamente arrivi al torneo; se ci arrivi nel modo giusto, sei più esplosivo, eviti di farti male, performi molto di più ed anche la parte tecnica migliora perché sei più stabile”.
Bene, il suo obiettivo è arrivare pronto per il torneo e, per questo motivo, mi ha raccontato che anche dopo turni di lavoro non proprio agevoli – sveglia all’h 4 del mattino – lui preferisce allenarsi piuttosto che tornare a casa a riposare. Gli ho chiesto come facesse a restare concentrato e se non preferisse appunto andare a dormire dopo una giornata di lavoro impegnativa, e la sua risposta è stata “sì sì, certamente avevo sonno” ma ha anche aggiunto “però mi dovevo allenare, è importante non saltare neanche un giorno altrimenti poi il giorno dopo hai ancora meno voglia. E poi voglio arrivare davvero in forma per il torneo”.
Quando hai un perché forte il resto non conta. Conta solo la tua capacità di rimanerne fedele.
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