Una delle grandi rivoluzioni che ha raggiunto il suo apice nel 2023 è l’impiego massiccio dell’intelligenza artificiale. Da decenni si conosce questo strumento, da anni viene impiegata dalle grandi aziende, ma sono convinta che il 2023 sia stato l’anno della svolta per rendere questo strumento ad appannaggio di tutti.
Tra gli entusiasti e i timorosi è ormai un dato di fatto che le applicazioni nella vita quotidiana di questo mezzo siano innegabilmente comode. Chi partirebbe per una gita, in questi tempi di vacanza, senza consultare il meteo, il traffico e ricercare attività da fare in loco? Ma oltre agli usi privati anche le piccole realtà e i professionisti si sono accorti di come possa essere utile, dalla banale riorganizzazione delle email alla creazione di nuovi contenuti, sia di testo che di immagini, dall’analisi dei dati e del sentiment sui social, all’interazione con gli utenti tramite bot. E’ diventato facile realizzare video con una voce narrante in sottofondo senza necessità di doppiatori e videomaker perché esistono applicazioni che consentono di creare contenuti con immagini e audio senza rivolgersi ad agenzie. Altre applicazioni servono per generare annunci pubblicitari sulla base del target di riferimento, analizzando la lunghezza del testo, le immagini più accattivanti e il tipo di piattaforma, in modo assolutamente automatizzato e senza grossi interventi umani.
La grande svolta è che la maggior parte di questi applicativi sono gratuiti, o con abbonamenti irrisori e quindi semplici da sfruttare.
Se il cliente richiede un marketing sempre più one to one, la strada per la personalizzazione globale dei contenuti non può essere fatta da mano umana, ma deve essere creata da chi può lavorare h24, su una mole incredibile di dati e in modo instancabile verso tutti.
I prossimi punti critici nell’anno che verrà saranno i dati da gestire, anche nelle piccole realtà, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e il contatto con il cliente. Le informazioni non saranno soltanto da stoccare e gestire con tutti i crismi della privacy ma dovranno essere sfruttate, nel miglior modo possibile. Per farne cosa? Inviando messaggi quotidiani fingendo che l’ennesima newsletter sia gradita e amichevole? Speriamo per noi utenti di no. L’altro grosso interrogativo, che, soprattutto per le micro aziende potrebbe essere il punto di svolta, sarà capire dove fermarsi. Nella storia del marketing ci siamo già passati. Già decenni fa un dilemma era quello di scegliere correttamente cosa esternalizzare.
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E’ inevitabile. Ogni anno porta con sé qualcosa di buono e qualcosa di meno buono. Qualcosa che è andata bene e qualcosa che è andata meno bene. Quello che possiamo fare è prendere semplicemente il meglio da ogni situazione.
Ad esempio buttare fuori un pezzo di produzione era rischioso per brevetti e per la nascita di terzisti che si evolvono in concorrenti, ma per molti è stata l’unica via da intraprendere. Così come far gestire ad altri i propri clienti, ad esempio con un customer care all’estero, può ridurre i costi, può condurre a un servizio forse migliore ma non rende davvero l’idea di quali fossero le problematiche della clientela. Per chiarire, un conto è leggere su un report “il 30% dei clienti sono insoddisfatti per questo servizio e riscontrano questa problematica” altro è rimanere ore al telefono ogni giorno sentendo persone arrabbiate per un servizio che non funziona. La percezione dell’urgenza nella risoluzione non è la stessa, ma molte imprese hanno reso questa capacità un punto di forza. Da qui deriva l’importanza di scegliere cosa fare personalmente e cosa delegare con un pensiero strategico e oggi lo sarà ancora con l’impiego dell’AI.
Da una multinazionale, che chiama per nome il cliente ad ogni interazione on line, che conosce i suoi gusti ci si aspetta una assoluta competenza del profilo. Ma la piccola azienda è scelta per le capacità di profilazione o per l’interazione personale?
Ora che tanti mezzi sono efficaci, disponibili, gratuiti, cosa sceglie di usare l’imprenditore per soddisfare i clienti? E come vogliono essere trattati i clienti? Come singoli individui o come parte di una nicchia di target?
Dopo che il 2023 ha messo a disposizione tanti strumenti, il 2024 sarà l’anno in cui scegliere come usarli. Se puntare alla semplificazione e standardizzare i processi verso un marketing one to one fatto di profili, o rimanere nella complessità cercando di vedere delle persone oltre i dati e usare la testa per pensare.