Quello della disoccupazione in generale, e giovanile in particolare, è un tema che di sovente mi capita di trattare. Sarà che anagraficamente mi sento chiamato in causa. Sarà che non posso fare a meno di riflettere sulle tante difficoltà a cui la mia generazione – i cosiddetti Millennials – è chiamata a rispondere in campo lavorativo, e a cascata nella vita di tutti i giorni. Sarà che ormai il disincanto verso il futuro è divenuto il comun denominatore di noi giovani. Insomma, sarà per tutti questi livelli di valutazione ma tant’è, non posso non parlarne.
Tutte le indagini statistiche, dall’Istat all’Eurostat, ci restituiscono, appunto, dati non proprio edificanti in questo senso: la disoccupazione giovanile in Italia si attesta al 33%. Quindi, per capirci, 1 giovane su 3 è senza lavoro. E se guardassimo alla situazione dei giovani del Sud Italia, questi numeri crescerebbero enormemente. In negativo, ovviamente.
Come ho detto, non posso non parlarne. E per farlo ci sarebbero 2 modi: uno catastrofista ed uno più ottimista. Il primo modo, se permettete, lo lascio a chi ha già rinunciato a dare il suo contributo per cambiare lo stato delle cose. A me invece piace concentrarmi sul secondo modo. Sarà perché mi piace pensare che siamo noi gli artefici del nostro destino. O sarà perché, semplicemente, mi fa sentire meglio.
Questo numero di Smart Marketing – #ripartItalia – è pensato e dedicato proprio per chi si riconosce in questa seconda modalità di pensiero. Abbiamo voluto parlare delle opportunità che comunque si possono cogliere in questo determinato periodo storico e trasformare, come fanno le persone più di successo, le difficoltà in opportunità.
Devo fare una premessa, noi di Smart Marketing siamo amanti dell’online e delle potenzialità che mette a disposizione, pertanto gran parte delle idee vanno in quella direzione.
In questo numero pertanto troverete:
- L’importanza del personal branding: come promuovere il proprio Business ma anche e soprattutto se stessi.
- Cavalcare la rivoluzione digitale: cogliere le opportunità insite in un mondo produttivo poco aperto all’innovazione.
- Coworking: i vantaggi dell’interpretare un nuovo stile di mobilità del lavoro.
- Il mondo delle startup: un modo per ridurre la fuga di cervelli e creare valore anche al sud.
- La scuola digitale: un’opportunità di crescita per tutto il Paese.
- Il Made in Italy e l’online: un matrimonio che s’ha da fare.
E per concludere, come ormai consuetudine, segnalo l’articolo sul Cinema che questa volta rappresenta un vero e proprio trattato sociologico del nostro Paese: ci ricorda che l’Italia è stata interessata da ben 2 boom economici.
E per tornare all’incipit, credo che il “terzo” dobbiamo metterlo in piedi proprio noi giovani. Perché se dall’alto non ci possiamo aspettare grandissimi assist, l’intera partita tocca giocarcela da noi.
Ivan Zorico