Esistono due tipi di persone.
Quelle che si piangono addosso e quelle che si danno da fare.
Le prime passano tutto il loro tempo a dedicarsi alla commiserazioni di se stessi, a inveire contro il sistema e a trovare esempi negativi che confermino le loro idee.
Le seconde passano tutto il loro tempo a dedicarsi alla propria crescita personale e professionale, a cercare di individuare delle opportunità e a trarre ispirazione da quelle persone che sono riuscite nel loro campo di pertinenza.
Le prime sono ferme da anni ad aspettare che passi il fatidico treno.
Le seconde quel treno lo rincorrono e, se è il caso, partecipano addirittura alla sua costruzione.
È evidente che, in questo dualismo, mi ponga totalmente a favore “delle seconde”.
Non perché così come le ho presentate sembrano più “fighe”, ma perché hanno deciso di ricercare la propria felicità e fanno di tutto per raggiungerla.
Non sono dei fenomeni. Non sono degli extraterrestri. E non hanno nemmeno i super poteri. Sono persone normalissime, ma si riconoscono subito. Sono evidenti.
Hanno degli obiettivi definiti e sono concentrati sul come ottenerli. E questo dona loro una luce particolare. Intensa.
Non dico che vivono fuori dal mondo e fuori dal contesto.
Per carità, in una situazione economica e sociale come quella nella quale stiamo vivendo ormai da anni, è normale poter avere qualche momento di sconforto. Non sempre quello che si cerca di fare va poi come si vorrebbe e non sempre gli sforzi fatti vengono ripagati esattamente come meriterebbero.
Ma ci provano e continuano a provarci sempre e comunque. E questo, per me, è sintomo di grande forza interiore.
I più affezionati al nostro mensile sanno bene che il numero di settembre è da sempre dedicato alle opportunità.
Più in particolare, a quelle opportunità che si possono cogliere in Italia e che possono rilanciare il nostro Paese: #ripartItalia.
Un numero pensato e dedicato a quelle persone che tutti i giorni cercano di fare il proprio lavoro al meglio e che cercano un senso alla loro vita dedicandosi anima e corpo ai propri progetti, senza ovviamente dimenticare di vivere la vita e le emozioni che da.
Un numero quindi dedicato alle “seconde persone” di cui parlavo pocanzi, direte voi?
Assolutamente sì. Ma non propriamente.
Perché quelle persone magari necessitano di spunti di riflessione o nuove idee (che in questo sito di notizie spero troveranno) ma certamente non hanno bisogno di grandi stimoli esterni, dato che hanno già un motore interiore che li spinge dove vogliono.
Mentre sì, “le prime persone”, hanno invece bisogno della spinta a buttarsi, a lasciarsi andare e a liberarsi delle loro paure che, come possiamo immaginare, sono le loro peggiori nemiche.
Il mio auspicio è che dopo aver letto queste parole (e gli articoli pubblicati in questo numero, ma fidatevi anche nel sito più in generale) queste persone decidano di iniziare. Iniziare a inoltrare un Cv dopo tanto tempo, ad aggiornare e migliorare il proprio profilo LinkedIn o anche solo a porsi delle domande dirette.
Perché molto spesso in una giusta domanda c’è già una giusta risposta. Basta solo sapersela porre. E soprattutto rispondere, agendo!
Ivan Zorico