Sentiamo sempre più parlare di eventi.
Partendo dai classici eventi riferiti al mondo aziendale e produttivo (convention, workshop, ecc.), passando dagli eventi sportivi (Olimpiadi, Mondiali, competizioni varie, ecc.) sino ad arrivare agli eventi televisivi (Sanremo, programmi cult come XFactor, ecc.).
Ma, ormai, oltre a questi più o meno grandi eventi, ci siamo abituati, con la complicità della diffusione dei social network e delle nuove tecnologie, a considerare, chiamare e definire “evento” qualsiasi cosa.
Ma cos’è un evento? Cosa si intende realmente per evento?
Per un attimo facciamo un tuffo nel passato, ai tempi della scuola, e andiamo a consultare il sempre caro e utile vocabolario. In questo caso però, rispetto al mio passato da studente pre internet, lo faremo online.
Dal Garzanti: “[…] ciò che è accaduto o potrà accadere; avvenimento, fatto di una certa importanza […]”.
Dalla Treccani: “[…] fatto degno di memoria; grandi e., avvenimenti di grande importanza (in origine con riferimento a importanti competizioni sportive, sul modello dell’ingl. great event, e oggi esteso a qualunque manifestazione o spettacolo che attiri il pubblico) […]”.
Da GlossarioMarketing: “[…] per evento si intende una leva di marketing, coerentemente inserita nel piano di comunicazione, che è finalizzata a generare un orientamento positivo verso un marchio o prodotto per mezzo di azioni costruite attraverso contenuti di comunicazione, intrattenimento e interazione […]”.
Riassumendo, per evento si intende qualcosa di grande, importante, rilevante che in qualche modo ha a che vedere con l’unicità.
Come abbiamo visto quindi, il significato della parola evento mal si sposa con il suo utilizzo, in qualche modo inflazionato, che ci potrebbe portare a dire che “se tutto è un evento, nulla è un evento”.
Ma è davvero così?
A mio parere no. Perché seppur è vero che siamo circondati da eventi di qualsiasi natura, l’accezione che possiamo dare oggi ad un evento è la capacità di creare interesse, agganciare l’attenzione e sviluppare senso di appartenenza, per portare le persone ora all’interno di un Palazzetto, ora connessi per una diretta streaming, ora davanti al televisore. Cioè infondere la sensazione che si sta per assistere ad un fatto imperdibile, unico.
Online o Offline, non fa alcuna differenza. È la crossmedialità a fare la differenza.
Già, bene, ma come si fa a lavorare sull’unicità di un evento che magari per sua natura è anche seriale?
La risposta è semplice. Occorre fare un lavoro di comunicazione.
- Lavorare su quegli aspetti di unicità che ogni evento porta con sé.
- Raccontare una storia credibile che emozioni la gente.
- Creare una comunità di persone davvero affezionate e disposte a concederci il loro tempo ed attenzione.
In questo modo, un evento si svilupperà in maniera partecipata, in maniera “socializzata”.
Il successo dell’evento stesso sarà quindi dettato da quanto le persone interagiranno con la manifestazione o con i temi/argomenti che al suo interno si sviluppano.
Portare le persone al centro è la chiave della riuscita di ogni buona azione comunicativa.
Ecco quindi il nostro contributo per capire il mondo degli eventi.
Un numero – Social Events – tutto dedicato al mondo degli eventi ed alle strategie di comunicazione ad esso collegata.
- Il fenomeno del Live tweeting – perché tutti vogliono “cinguettare”
- Gli eventi nell’era del digital e della crossmedialità
- Niente è più veloce di Twitter: perché e come usare Twitter per il successo di un evento
- Cinema, internet e social network
- Vita social: 10 regole per non cadere nella rete
- BoCS Art Cosenza: un’arte da abitare, vivere e condividere
Ivan Zorico