Lo abbiamo scritto tante volte sulle pagine virtuali di questo magazine, la fine dell’anno è il tempo in cui si tracciano i bilanci dell’anno che è stato e si dà un’occhiata al futuro, a quello che sarà quello nuovo alle porte e, ormai, non c’è fine dell’anno senza le classifiche musicali di Spotify Wrapped, che quest’anno compie 10 anni.
L’hai fatto anche tu, hai aspettato i primi giorni di dicembre per guardare quali sono stati i tuoi brani più ascoltati dell’anno, quanta musica hai ascoltato e quali sono stati i tuoi artisti preferiti, e lo facciamo anche noi, in una piacevole consuetudine che ci stupisce ad ogni fine anno.
Il 2024 ha decretato il successo a livello mondiale di Taylor Swift, risultata l’artista più ascoltata, seguita da The Weeknd e Bad Bunny; a lei va anche il primato dell’album più ascoltato del 2024, “The Tortured Poets Department: The Anthology, lavoro introspettivo in cui l’artista esplora la sofferenza della perdita dell’amore, ma anche la scoperta di sé e la crescita personale, mixando ballate delicate a brani più energici.
Nel mondo, il brano più ascoltato è “Espresso”, della giovane attrice e cantante Sabrina Carpenter, pezzo energico che unisce sonorità funk e disco anni ’80 rivisitate in chiave moderna, un inno alla vita e alla vitalità il cui titolo, riferito al caffè fatto all’italiana e ormai diffuso in tutto il mondo, ci piace pensare sia un omaggio all’energia e gusto del nostro bel paese (anche se l’autrice non l’ha mai espressamente dichiarato).
Se “Espresso”, pur non dichiarandolo, rimanda implicitamente all’Italia, la musica italiana vira sempre più anche quest’anno verso generi più internazionali, dove rap e trap la fanno da padrone, marginalizzando quella che è la canzone melodica italiana.
Rap e trap sono i generi preferiti della top 10 degli artisti più ascoltati in Italia, in cui troviamo al primo posto Geolier, seguito da Sfera Ebbasta e Lazza; tra le artiste, invece, spicca Anna, seguita da Rose Villain e Annalisa, confermando una tendenza in ascesa ormai da anni e che adesso è impossibile ignorare.
Il Festival di Sanremo si conferma anche quest’anno fucina di successi capaci di scalare le classifiche nazionali ben oltre la classica settimana sanremese, in cui tutti i riflettori sono puntati sulle canzoni in gara, e nella classifica dei brani più ascoltati in Italia troviamo molti dei successi sanremesi del 2024 insieme ai soliti tormentoni estivi, come “Sesso e Samba” di Tony Effe e Gaia; ma è Geolier, secondo al festival con il brano “I p’ me, tu p’ te”, il primo nella classifica dei brani più ascoltati in Italia.
Scopri il nuovo numero: “Simply the best 2024”
Per molti è il periodo dei bilanci. Per altri quello della lista dei buoni propositi. Al netto di quello che può rappresentare per ognuno di noi, ogni fine anno si porta inesorabilmente dietro pensieri, riflessioni e la pianificazione di nuovi progetti.
Di Geolier è anche l’album più ascoltato in Italia, “Dio lo sa”, che finalmente sdogana la canzone napoletana, di solito snobbata e relegata ad una precisa area locale, travalicando i noti confini geografici per abbracciare l’universalità dei contenuti, modernizzandosi superando melodici e neomelodici e restituendo sonorità contemporanee, in linea con i nuovi gusti musicali nazionali.
Stiamo assistendo ad una rivoluzione ed una rivalutazione di generi e stili che strizzano l’occhio alla contemporaneità e alla globalità, o è solo una moda passeggera?
È presto per dirlo, anche se le tendenze di anno in anno ci stanno restituendo un panorama estremamente variegato, in cui i gusti musicali di giovani e giovanissimi stanno profondamente cambiando il panorama musicale italiano, accompagnati da resistenze e pregiudizi dei più adulti, che non riescono a stare al passo di un mondo che muta gusti musicali alla velocità dello streaming.
Se in Italia si ascolta prevalentemente trap, secondo Spotify Wrapped all’estero la ricchezza e la varietà della musica italiana sono forse più apprezzate che nel confine nazionale: primi i Måneskin, seguiti da Meduza e Gabry Ponte, ma nella top 10 c’è veramente di tutto, dalla dance alla musica barocca di Vivaldi, da Raffaella Carrà al pianoforte di Ludovico Einaudi, espressione di un patrimonio che andrebbe valorizzato e promosso come caratteristica di unicità e bellezza, espressione del genio italiano in cui la musica è nel DNA e patrimonio di tutti.
Intanto, ci auguriamo che l’anno che sta per iniziare ci porti altra musica da ascoltare, altri generi da scoprire e altre canzoni da cantare, che arricchiscano il nostro patrimonio interiore e ci diano altri spunti su cui riflettere ed altri modi di interpretare il mondo.
Per adesso, le tendenze di questa classifica ci hanno mostrato un modo più introspettivo, dove i sentimenti sono ancora importanti, dove la vita va cantata e ne va esaltata la sua energia, dove l’universalità dei contenuti riesce a travalicare i confini locali, dove la modernità deve affondare le radici nel passato e dove i gusti musicali sono solo classifiche buone per clusterizzare consumatori e misurarne le vendite, ma non potranno mai misurare le emozioni che la “nostra” musica ci può regalare.