Sulla mia pelle – Il Film

"Sulla mia pelle": la storia di Stefano Cucchi e l'urgenza di raccontarla

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È uscito nelle sale italiane e in contemporanea sulla piattaforma Netflix, “Sulla mia pelle”, il film che racconta l’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi. La pellicola del regista Alessio Cremonini, scelta come film d’apertura della sezione “Orizzonti” alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia, parla del caso giudiziario non ancora risolto, accaduto nell’ottobre del 2009, del geometra romano morto durante la custodia cautelare nell’ospedale Sandro Pertini di Roma.borghi

“Sulla mia pelle” è un film da vedere, un film necessario; gli ultimi sette giorni di vita del protagonista sono raccontati come una lenta agonia, un disperato susseguirsi di giorni fatti di solitudine e abbandono. Stefano non era un ragazzo facile con una storia leggera alle spalle e proprio per questo motivo avrebbe meritato un’attenzione ancora più grande verso il suo disagio e le sue scelte.locandina2

Il clima della sua vita viene da subito mostrato grazie alla rappresentazione della sua famiglia, realizzata da attori calati perfettamente nella parte, cominciando dalla madre e dal padre, interpretati dall’attrice Milvia Marigliano e dall’attore comico Max Tortora, che siamo abituati a vedere in ruoli da commedia, ma che qui trasmette al meglio l’angoscia di un padre che dinanzi ai problemi del figlio non sa che strada intraprendere e probabilmente non ha neanche i mezzi per capirlo. Questo aspetto è lo sfondo che si percepisce per tutta la durata del film e che culmina nel completo abbandono in cui è lasciata la famiglia di Stefano, che non riesce neanche a vederlo un’ultima volta.borghi4

Componente fondamentale della famiglia è la sorella Ilaria (interpretata da Jasmine Trinca), che tanto lotta per far luce sulla vicenda del fratello, che ancora oggi, dopo nove anni, non ha ricevuto giustizia. Nove anni fa è l’ottobre del 2009 e Stefano Cucchi viene fermato per possesso di droga e di medicinali (per la sua epilessia), portato in caserma e messo in custodia cautelare; il giorno dopo viene processato con rito direttissimo e in quell’occasione presenta già ematomi sul viso di cui non spiega la causa. In carcere le sue condizioni fisiche si aggravano e dopo la visita in ospedale, in cui rifiuta il ricovero che i medici avevano richiesto, la sua salute peggiora sempre più, finchè muore presso l’ospedale Pertini il 22 ottobre 2009; il suo caso ha visto coinvolti alcuni carabinieri, agenti di polizia penitenziaria e medici del carcere di Regina Coeli.

Sicuramente non è stato facile portare sul grande schermo la storia di questo ragazzo, ma il regista riesce magistralmente a rappresentare la vicenda, grazie all’andamento temporale, lento e cadenzato, alla fotografia, cupa e fredda, ad un’accurata ricerca sulle ultime ore di vita di Stefano e grazie, soprattutto, all’attore protagonista, Alessandro Borghi, che si è dimostrato ineguagliabile nel sostenere il ruolo del trentunenne romano.Venezia: film di Cremonini su Cucchi apre Orizzonti

L’attore Borghi, che negli ultimi anni sta facendo molto parlare di sé per diverse interpretazioni, tutte intense e realistiche, anche in questo film non si smentisce e, di nuovo in coppia con Jasmine Trinca come in “Fortunata” di Sergio Castellitto, ci regala il ritratto di un ragazzo che da subito si sente sconfitto e impotente davanti a ciò che sta vivendo.tortora-trinca-borghi

La sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, si è così espressa sul film dedicato al fratello “Il film su Stefano dà voce a chi è senza diritti” ed uno dei principali obiettivi della pellicola, infatti, è cercare di far sentire rappresentati coloro i quali si sentono emarginati e sconfitti dalla giustizia e dalla burocrazia. “Sulla mia pelle”, con le sue numerose proiezioni anche presso associazioni e luoghi di aggregazione, sta riaccendendo i riflettori su una storia dimenticata troppo in fretta; rispondendo all’urgenza di raccontare quello che è accaduto a Stefano, il film tiene viva l’attenzione su questo fatto di cronaca che, in un paese che si definisce democratico ed evoluto come il nostro, non dovrebbe mai più accadere.

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