Ivan Zorico (348)
Un anno fa, proprio per il primo numero di #ripartItalia, scrissi un articolo sul ruolo che i nativi digitali potevano assumere all’interno della struttura economica-produttiva del nostro Paese. Struttura economica-produttiva costituita, è bene ricordarlo, da piccole (a volte anche piccolissime) e medie imprese che non sempre riescono a stare al passo con i cambiamenti in atto, soprattutto se ci si riferisce a temi quali: le nuove tecnologie, mezzi di comunicazione e web 2.0.
In quell’articolo auspicavo una presa di coscienza delle loro possibilità e capacità, per invertire un trend di disoccupazione giovanile davvero allarmante. Ma non mi ero fermato lì. Auspicavo anche il sorgere di uno spirito imprenditoriale, per sperimentare sul campo le proprie competenze e dimostrare così, ad un possibile datore di lavoro, di saper realmente operare in un determinato campo. Concludevo, infine, che se la loro intuizione fosse stata davvero valida, avrebbero potuto “inventarsi”, così facendo, essi stessi il proprio lavoro.
Ad un anno di distanza sono felice di raccontarvi una bella storia che, in qualche modo, ricalca i pensieri che vi ho appena esposto. Da pochi mesi infatti, un ragazzo di Taranto, Alessandro Di Lingua, ha realizzato un’App (disponibile su Google Play e per Iphone) che racchiude tutte le principali utility della città: “Taranto City App“!.
Questo ragazzo di 24 anni ha avuto sin da subito le idee molto chiare: non ha creato il solito blog o una delle tante pagine tematiche su facebook, ma un’applicazione per mobile nella quale inserire solo il meglio che la città di Taranto può offrire. Insomma, uno strumento utile sia per i locali, ma anche per i turisti; un modo nuovo di fare marketing territoriale.
Dopo averlo conosciuto e scambiato “quattro chiacchiere” è stato entusiasta di rispondere ad alcune domande.
Quasi sempre si sente dire che i giovani non hanno molta voglia di fare. Tu ovviamente, sei la dimostrazione del contrario. Cosa ti ha spinto a sviluppare la “Taranto City App” e quando hai deciso di realizzarla?
Qualche tempo fa’ ero fuori per lavoro, a San Benedetto del Tronto, e lavoravo per una nota catena di igiene personale e prodotti per la casa, nel settore della grande distribuzione organizzata. Dopo qualche tempo, mi sono sentito come un pesce fuor d’acqua. Non avevo più il mio solito umore e mi sono accorto che mi mancavano le piccole abitudini di quando vivevo a Taranto: dal giornale locale alla solita birra con gli amici. Sembra stupido, ma è cosi: mi mancava la mia città. Ho pensato quindi ad una soluzione: avere la mia città, letteralmente, sempre a portata di mano! E subito dopo ho pensato che, come me, sicuramente anche i tanti tarantini fuori sede desideravano la stessa cosa: potersi sentire a casa con un semplice click! Così è nata l’idea di realizzare “Taranto City App”!
Non provieni da una formazione ti stampo informatico, eppure sei riuscito a pubblicare un’applicazione. Raccontaci i passaggi fondamentali.
È vero, sono un ragioniere e non provengo, quindi, da una istruzione di quel genere. Ma la mia passione verso quel desiderio mi ha stimolato a crescere, studiare e scoprire nuove cose. Così ho iniziato a sviluppare l’App, che pian piano ho rielaborato e sistemato fino ad arrivare all’attuale. E non ho intenzione di fermarmi qui: “Taranto City App” è sempre in aggiornamento ed aperta a tutti.
Cosa consiglieresti ad un giovane come te (ma anche con qualche anno in più) che ha un progetto nel cassetto e che ancora non ha il coraggio di realizzarlo?
Il mio consiglio per i giovani è di credere sempre in ciò che fanno e di non perdere mai la speranza perché, nella vita, tutto può accadere. Impegno, originalità e passione sono gli ingredienti base per il raggiungimento degli obiettivi. E ad oggi lo confermo. Siamo nella generazione della digitalizzazione, dello smartphone e dei social network. Si dice sempre che non ci sono sbocchi professionali per noi giovani…si sbagliano! Dobbiamo solo sfruttare ciò che fa tendenza. E crederci!
La storia di Alessandro rispecchia fedelmente la linea editoriale del nostro giornale: la voglia di guardare al buono ed al positivo, per poter essere sempre pronti a cogliere le opportunità. E nelle sue parole troviamo anche la ricetta per raggiungere i traguardi che ci poniamo: determinazione, volontà ed impegno. Tutte caratteristiche che magari, per via della sfiducia determinata dal lungo periodo di crisi iniziato ormai nel 2008, molti di noi hanno perso. L’iniziativa di Alessandro, però, ci mostra il contrario: un sogno può diventare progetto prima, e realtà poi. Come detto: “basta crederci.