The Square: il nuovo social network gestito interamente dall’AI.

Niente è come sembra.

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The Square: il nuovo social network gestito interamente dall’AI.

Un nuovo luogo dove sono presenti brevi notizie, create interamente dall’intelligenza artificiale che le scrive, genera i primi commenti e lascia agli utenti iscritti lo spazio per discutere.

Il fatto diventa solo l’incipit per aprire un dibattito dove le opinioni non sono più scritte sotto ma diventano nuovi post che rimandano alla fonte originaria.

Il principio di questo social, che sta prendendo piede in molti Stati, è di fornire una informazione parziale per lasciare spazio al dibattito. I suoi ideatori lo definiscono un luogo di incontro e confronto, dove a volte mantenere i toni al giusto livello non è sempre facile. Per ora i moderatori, sempre gestiti tramite AI, sono abbastanza laschi nel bannare gli utenti per cercare di sondare il livello.

Preferiamo lasciare maggior libertà in questa fase iniziale” dichiara il CEO di The Square “per incrementare il grado di partecipazione degli utenti. In fondo, quando una discussione ci prende, tendiamo tutti ad accenderci un po’”.

L’incredibile interesse che ha suscitato The Square deriva dal fatto di aver saputo unire due capisaldi dell’informazione moderna. In primis la voglia di rimanere aggiornati con poco impegno, quindi senza leggere un intero articolo, ma solo un breve post sui social. E il secondo è l’incontenibile desiderio di commentare e dire la propria.

“Un bel tacer non fu mai scritto”, è un proverbio ormai in disuso. Chi oggi si sogna più di mordersi la lingua, di evitare un commento maldestro o di non sentirsi, oltre che in diritto in obbligo, di dire la propria?

Ecco che viene in soccorso The Square che vuole proprio essere una piazza, fatta di pettegolezzi dalla parrucchiera, di bar sport dove insegnare ai calciatori a giocare meglio, di finestre con le tende a vetro che si muovono sapientemente nei momenti più opportuni.

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Con settembre e l’autunno, tutto prende una forte accelerata e le cose lasciate in sospeso tornano a richiedere attenzione. Dagli obiettivi personali a quelli professionali, passando dai progetti e le sfide future.

L’interfaccia grafica riprende il mondo reale e invece di scorrere i contenuti dal basso in alto è stata pensata una piazza virtuale, simile a un videogioco dove creare un avatar personale e non soltanto un nickname.

L’interesse verso la gamification” prosegue il CEO di The Square “è pensata in ottica di lungo periodo, per attrarre entro qualche anno anche le nuove generazioni, avvezze a muoversi nello spazio virtuale di un videogioco che ne ricrea uno fisico. C’è già in cantiere il progetto di una esperienza più immersiva utilizzando la realtà aumentata e con una voce in sottofondo che legge le notizie in base a dove si dirige lo sguardo dell’utente e la possibilità di creare dei post dettandoli a voce per instaurare una conversazione di cui poi rimarrà traccia scritta”.

Il nuovo social sembra essere un mix perfetto di quanto già sta accedendo su altri canali.

Ad esempio, le informazioni generate dall’AI che le cerca e le rielabora. Anche su alcuni quotidiani nazionali nella versione on line a fine articolo si trova una dicitura che chiarisce che il contenuto sia stato interamente generato dall’intelligenza artificiale e solo riadattato dalla redazione. Inoltre, riprendendo quanto scriveva Agatha Christie affermando che 2 indizi sono una coincidenza e 3 indizi fanno una prova, possiamo dire che oggi un’opinione è un pensiero, ma 2 opinioni fanno una verità. E oggi il rapporto tra i fatti raccontati in rete e le pagine aperte per commentarli è infinitamente a favore delle seconde rispetto alle prime. E la verità costantemente plasmata e in balia delle onde dell’opinione pubblica.

Ovviamente l’intelligenza artificiale, che come dice il nome, è intelligente, si è già adattata a produrre contenuti all’altezza dei suoi lettori. Titoli sensazionalistici, commenti che diventano verità, dove l’attenzione si sposta dalla visione di insieme al particolare.

Un tempo un’idea poteva essere buona, con qualche dettaglio da migliorare. Oggi l’idea buona è dimenticata, ma il denigrare il dettaglio fuori posto diventa il centro dell’informazione.

Con questi presupposti direi che il successo di The Square è assicurato e, ognuno avrà il social che si merita.

Peccato che per ora The Square sia una fake news, ma se volete al seguente link “sto aprendo un crowdfounding”…iscrivendoti sarai certo di ricevere sempre notizie vere!

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