In epoca nella quale sembra non ci sia spazio per l’arte, per la cultura, così schiacciate tra drammi “nucleari” e paure “energetiche”, il cinema vive la sua ennesima, eterna rinascita. Già, perché la rinascita dovrà necessariamente passare per la cultura e il cinema in quanto “arte che racchiude tutte le altre arti”, ha l’onere e l’onore di fare da capofila.
Come ogni anno, ad ottobre riparte la stagione del cinema italiano nelle sale, che mai verrà soppiantato davvero dalle piattaforme online, perché ricordate sempre che la magia del cinema è nata e si svilupperà sempre nella sala. E come Ulisse, per parafrasare un vecchio film con Kirk Douglas e Silvana Mangano, il cinema torna sempre dove è nato.
La premessa, dovuta, introduce quello che è sempre stato il genere più amato dal pubblico italiano, ovvero la commedia brillante. In questo siamo sempre stati insuperabili, perché la commedia è parte della storia e della cultura italiana. In tempi pigri, come questi, val la pena puntare sul sicuro. E per primo, in questa stagione 2022/23, ci prova Luca Miniero, un maestro della “nuova” commedia all’italiana, che si serve però di una coppia di navigati attori brillanti, capaci con la loro sola presenza, di riempire le sale. Parliamo della stramba e originale coppia composta da Stefano Fresi e Giovanni Storti, protagonisti di Tutti a bordo, che ha debuttato in sala, lo scorso 29 settembre. Remake italiano del francese Attention au Départ! diretto da Benjamin Euvrard, il film è uno di quei road-movie comedy, che danno sempre grosso ritmo alla vicenda.
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Se vogliamo ripartire come individui e come collettività dobbiamo cercare di prendere piena consapevolezza di noi stessi per esprimere il nostro massimo potenziale e vivere una vita piena.
In pieno stile italiano però, Luca Miniero, dà grande spazio alle gesta dei due protagonisti, rispettivamente padre e figlio, ai loro duetti spesso esilaranti e ad una trama che si dipana all’inseguimento di un gruppo di ragazzini che devono recarsi ad un campo-scuola, accompagnati da Stefano Fresi. In fase di partenza del treno però, padre e figlio finiscono per litigare e si perdono i ragazzini, cercando di inseguirli per tutta l’Italia, con risultati imprevisti ed esilaranti.
Da questo punto la commedia, vira verso quella di stampo americano, che negli anni ’90, ebbe molto successo oltreoceano, parliamo di titoli come Un biglietto per due e la saga di Mamma ho perso l’aereo, anche se in questo caso gli irresponsabili sono gli adulti. Certo, è una pellicola che si avvicina all’implausibilità, però più che altro potremmo parlare di caratteristiche surreali, altro elemento che ha fatto la storia del nostro modo di concepire la commedia.
Tutti a bordo, dunque, è solo la prima commedia brillante della stagione. Ne usciranno tante altre, compreso il ritorno di Giovanni Storti, con i suoi due soliti compagni di viaggio, ovvero Aldo Baglio e Giacomo Poretti, prevista per il periodo natalizio. Tutto lascia presupporre che nei prossimi mesi, mesi che saranno difficili e problematici, la comicità ci allieterà altrimenti tristi serate. In fondo il cinema, tra i suoi tanti meriti, ha anche quello di farti passare due orette spensierate, lontane dai classici problemi quotidiani, che ci attanagliano e che ci stressano.
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