Una Famiglia Perfetta – Il Film

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Simona De Bartolomeo (108)

 

 

 

 

 

una-famiglia-perfetta-locandinaA Natale siamo tutti più buoni, il calore del focolare domestico ci unisce tutti attorno al tavolo della festa, attendiamo con ansia di scartare i regali, mangiamo, ridiamo, giochiamo a tombola e mangiamo di nuovo.

Anche Leone trascorre le festività in questo modo, in un incantevole casolare in Umbria, circondato dall’affetto della sua famiglia: la bellissima moglie, gli adorabili quattro figli, la premurosa madre, il simpatico fratello e la sorridente cognata, in pratica, la famiglia perfetta. Come tutte le cose perfette, quasi non sembra vera ed infatti non lo è.

Il cinquantenne Leone, interpretato da un bravissimo Sergio Castellitto, ha ingaggiato una compagnia di squattrinati attori per recitare la parte della sua famiglia, o almeno di quella che avrebbe potuto avere, e ha scritto per loro anche un copione.

E così parte la finzione dove tutti cercano di risultare credibili e di compiacere il capofamiglia, ma ben presto nascono le difficoltà, davanti alle sue richieste sempre più esigenti.fam perf 2

Fingere il rapporto padre-figlia, l’affetto tra fratelli, l’intimità di coppia, proprio in un giorno dove tutti sentiamo l’esigenza di ricevere il calore sincero dei nostri cari. Possono la solitudine, il fallimento, l’insoddisfazione spingere a cercare uno spiraglio di calore, finto, scritto su un copione, comprato? Leone affitta la sua felicità, come recita lo slogan della pellicola.

In un’epoca dove siamo abituati ad acquistare qualsiasi cosa, a qualsiasi ora ed in qualsiasi luogo, potrebbe non sembrare un’idea così assurda comprare una famiglia fatta su misura per noi, priva di difetti, di incomprensioni, pagare per avere finalmente quell’ideale di felicità e di equilibrio familiare, che nella vita reale non esiste.

Se pensiamo al mondo dei social network, ad esempio, spesso è il luogo dove maggiormente si ostenta ciò che in realtà non si è e non si sa: frasi di cantanti deceduti o di noti scrittori usate per attirare i commenti degli “amici”, foto modificate fino all’inverosimile per guadagnare il maggior numero possibile di like, disquisizioni infinite su argomenti sulla cresta dell’onda, il cui interesse di solito svanisce nel giro di pochi giorni.

cover1300Nella farsa però, come nella vita, arriva l’elemento non previsto, fuori copione, Alicia, impersonata da Francesca Neri, imbattuta per caso in questa famiglia, perfetta solo al primo sguardo. L’incontro illuminante tra Leone e questa elegante inquieta donna, non solo cambierà per sempre la vita del cinquantenne, ma ha il compito di ricordare come la vita può sorprenderci e sconvolgerci, anche quando abbiamo cercato di pianificarla in ogni minimo dettaglio, parola per parola, credendolo il modo giusto per raggiungere la felicità.

“Una famiglia perfetta” del 2012, del regista Paolo Genovese, è un rifacimento della commedia spagnola “Familia”, film del 1996 del regista Fernando León de Aranoa, autore anche della sceneggiatura, che ispirò, oltre alla versione italiana, anche quella americana “Natale in affitto”, del 2004.

Una delle scene più significative del film è ambientata fuori la chiesa dopo la messa di mezzanotte. Leone è risentito per non aver ricevuto neanche un dono dalla sua famiglia, ma l’attore che interpreta il figlio maschio più grande prende un pacco regalo (vuoto) dall’albero di natale della piazza e, improvvisando, lo dona al padre; entrambi fingono ci sia qualcosa nel pacco e gli altri attori, uno dopo l’altro, fanno lo stesso gesto, sotto gli occhi felici di Leone.

I pacchi donati al capofamiglia, sono privi di oggetti, di beni materiali, non sono regali high-tech, abiti e accessori firmati, ma, nel loro essere completamente vuoti, sono pieni di quel che Leone ha sempre sognato: un gesto di affetto sincero dalla famiglia che desidera così fortemente.

Leone vorrebbe l’amore e l’unione familiare ma, al contempo, teme che l’epoca in cui viviamo, caratterizzata da individualismo ed egoismo, possa far crollare la solidità di una famiglia per i motivi più futili e lo esterna in una conversazione che ha con la finta moglie, dicendo “…che senso ha costruire tutto questo, se tutto questo è così fragile?”

La famiglia, che è la prima società dove iniziamo ed impariamo a vivere, dovrebbe anche essere il luogo dove ogni singolo componente esprime la realtà del suo essere, senza modificarla per paura del giudizio altrui.Una-famiglia-perfetta-la-sorpresina-di-Natale-di-Paolo-Genovese-620x372

Il protagonista e pian piano anche gli altri personaggi, grazie a questa messa in scena, arrivano ad interrogarsi sulla loro vita reale, su chi sono e su ciò che desiderano davvero.

Nella nostra società spesso può capitare di perdere di vista l’essenza della nostra identità, proprio perché ci troviamo a vivere una doppia vita, quella reale e quella sul web, dove possiamo facilmente mescolare ciò che è il nostro quotidiano con ciò che vorremmo lo fosse.

Dovremmo fare come Leone, che alla fine, sceglie di buttarsi nella vita vera e di correre il rischio di sbagliare, di soffrire e di avere intorno a sé persone che probabilmente non saranno come lui ha sempre sognato, ma che sicuramente saranno in grado di trasmettergli sensazioni ed emozioni reali e tangibili, non solo a Natale, ma tutto l’anno.

 

 

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