Raffaello Castellano (533)
Come molti di voi sapranno, sono anni che il principale e più grande sito di video sharing del mondo, YouTube, combatte una lotta senza quartiere rispondendo colpo su colpo, contro la diffusione di filmati hard sul suo portale.
Infatti, appena un utente pubblica un filmato a luci rosse, il sistema provvede ad individuarlo e a rimuoverlo nel giro di pochissimi minuti. Questo in teoria e fino ad ora, eppure, è notizia di questi giorni che qualcuno sia riuscito a bypassare il sistema di sicurezza, caricando sui server del sito video hard, attraverso una backdoor, letteralmente una “porta di servizio”.
A riportare la notizia è stato il portale ‘torrentfreak.com’, secondo il quale pirati e utenti smaliziati venuti a conoscenza della falla starebbero caricando sui server del servizio di video sharing di Google anche interi film porno, violando i diritti dell’industria a luci rosse.
Ora, questo non vuol dire che digitando la parola porno sulla barra di ricerca di YouTube sarà possibile vedere filmati porno in streaming, perché, ed è questa la falla che gli hacker hanno utilizzato, i server di YouTube, sono utilizzati solo per conservare i filmati e non per la visione, e fanno sostanzialmente da hard disk on-line per gli hacker. Non essendo riproducibili dall’esterno, dunque, i video hard non vengono né rilevati, né cancellati dal sistema automatico di rilevazione.
Il danno, dopo la beffa, consiste nella violazione del copyright su questi filmati porno che, gli hacker, grazie al servizio GoogleVideo.com, incorporano sui propri siti Web e forum.
Una questione che sta preoccupando molto, oltre che l’azienda di Mountain View, anche l’industria del porno, che ormai da tempo combatte una battaglia impari nei confronti di quegli hosting che permettono di caricare qualsiasi tipo di file, anche quelli a luci rosse, creando un importante danno in termini economici.
Un’azienda, quella del porno, che è lontana dai fatturati di qualche anno fa e che sta conoscendo ora una crisi e tutti gli svantaggi del web, dopo averne sfruttato i vantaggi per anni. Un’azienda, quella a luci rosse, che sprofonda nei conti rossi, nonostante ogni istante nel mondo 30 milioni di persone stiano guardando un sito a luci rosse.
Noi di Smart Marketing parleremo del “pianeta porno” nel prossimo numero, presto on-line, con servizi, approfondimenti ed interviste, restate sintonizzati.